Sono stati resi noti i vincitori dell’edizione 2019 del Folle d’Argento, premio teatrale promosso dall’associazione La Corte dei Folli a Genola.
Miglior attore è risultato Federico Finocchiaro nel ruolo di George Roper nello spettacolo “Quando il gatto non c’è” della compagnia imperiese Ramaiolo in scena.
La giuria ha assegnato il premio perché: “Non è così scontato far ridere in scena. L’attore, con un’interpretazione sempre in linea con il testo, ha reso perfettamente la caratterizzazione del proprio personaggio, nel rispetto dei tempi comici e nella costruzione dei controscena. Con la mimica, la voce, i movimenti ed una presenza fresca e brillante ha catturato il pubblico strappando molte risate anche, cosa non facile, durante i silenzi.”
A tutte le 11 attrici di “7 minuti” è invece andato il premio femminile perché: “La giuria ha deciso in modo unanime di premiare “un solo respiro” perché tale è il risultato della bellissima interpretazione delle undici attrici che hanno regalato al pubblico del folle d’argento un lavoro di squadra impeccabile, preciso e credibile. Una particolare menzione va a Federica Menini, per la parte di Blanche, che ha saputo reggere magnificamente una parte difficile, impegnativa e di spessore. Volendo mantenere l’ambientazione geografica del testo: Chapeau!”
“7 minuti” di Stefano Massini, regia di Paolo Pignero della compagnia “Gli amici di Jacky” porta a casa anche il premio per il miglior spettacolo poiché: “La regia ha sapientemente valorizzato l’intero cast messo alla prova da un testo impegnativo. Scenografia e luci essenziali hanno dato risalto all’interpretazione delle attrici che, con ritmo incalzante e naturalezza nella recitazione, hanno reso credibile il lavoro, trasmettendo chiaramente il messaggio sociale.”
Gli amici di Jacky hanno anche riscosso il premio del pubblico con un punteggio medio di 9,36 e della giuria giovani che hanno attribuito il premio perché: “Undici donne che riempiono il palco, riuscendo comunque ad evidenziare la personalità del singolo quando questa va ascoltata e riconosciuta. Ogni ragazza è totalmente immersa nel personaggio, accento compreso. L’armonia viene rispettata in ogni istante nelle disposizioni, negli schieramenti e nella discussione. C’è equilibrio e nessuna delle undici protagoniste viene messa in ombra. Il tema è forte, femminista e sociale, e la discussione continua. La domanda è esplicita e ci obbliga a rispondere. Lo facciamo spontaneamente in modo più cosciente, dopo un’ora di discussione monotematica che ci tiene sull’attenti fino al finale scenografico e stimolante”,
La giuria dei giovani ha però voluto esprimersi su tutti gli spettacoli precisando che le discussioni in giuria non sono mancate perché ogni spettacolo era accattivante e piacevole: “Quando il gatto non c’è ci ha fatto ridere, ci ha regalato una serata spensierata davanti ad un quadro ben studiato. Una scenografia impeccabile ci ha immerso totalmente in casa di George, un attore che ci ha estasiato fin dal primo momento. Rossana parla con Dio ci ha rapiti. I protagonisti, bravissimi, ci hanno portato in un mondo parallelo isolandoci da quello in cui eravamo prima di entrare in teatro. La storia ci ha preso, come fanno tutte le storie d’amore. Ma questa non era quella classica e scontata, a partire dal titolo. Tutto ci ha stregato e nella serata non è mai calata l’attenzione. Anime ci ha scombussolato. Tra di noi c’era chi si è portato a casa grandi insegnamenti e chi ancora una settimana dopo si chiedeva cosa fosse successo in quella serata. La regista, per lo più sul palco, ha fatto un lavoro straordinario. Gli attori, trasformandosi molte volte, hanno raggiunto impersonificazioni lodevoli, e ne abbiamo colto l’impegno e la bravura. Ne è sicuramente uscita una serata divertente e intrigante. 7 minuti ci ha messi d’accordo. Da questo il nostro giudizio. Il nostro primo pensiero è stato GIRL POWER! Il tema è attuale, e vedere 11 donne lottare e discutere sui diritti dei lavoratori ci ha definito il femminismo attuale. Lottare per i diritti e le opportunità che ogni uomo e donna hanno su questa terra, senza chiedere nulla di più di ciò che ad un umano deve essere concesso. Grazie infinite per la serata e il messaggio che ci avete passato cari amici di Jachy”.
Il premio Har per la miglior resa fotografica è andato ad “Anime” della Compagnia Kultroses 659 di prato: “Lo scatto riesce a cogliere in un istante l'espressività e lo sguardo degli attori che porta l'osservatore oltre la scena, congelando l'attesa. I corpi dei protagonisti fusi insieme in un intreccio vengono ritratti in una scena senza luogo, confondendo realtà e finzione scenica”.







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