"Della questione è stato fatto un caso politico, mischiando pubblico e privato, e me ne dispiaccio pur prendendone atto. Non ho intenzione di rilasciare dichiarazioni in questa fase così preliminare: prima vorrei essere giudicato".
A parlare è l'assessore al comune di Cuneo Domenico Giraudo, di nuovo al centro delle cronache amministrative del capoluogo per il caso relativo alle due società gestrici degli spazi del PING - la "Ping scs" e la "Ping-s" - dopo che il Tribunale delle imprese ha deliberato la decadenza sua e di altri due amministratori dalla guida della prima. Dietro la decisione del tribunale il fatto che i punti di tangenza tra le due società rendino più che concreto il rischio del travaso della clientela e in generale generino seria confusione tra le due.
Dato il recente sviluppo il gruppo consigliare Cuneo per i Beni Comuni e la consigliere Maria-Luisa Martello hanno predisposto un ordine del giorno in cui richiedono le dimissioni dell'assessore: le ombre e i dubbi sollevati dalla decisione del tribunale sono così oscure per i consiglieri che un passo indietro appare necessario.
"La sentenza conferma i nostri scetticismi sulle due società gestrici dello spazio, che è stato realizzato con soldi pubblici - sottolineano Nello Fierro e Ugo Sturlese - : avevamo già rilevato questi "comportamenti opachi" alla fine dello scorso anno, ma ora il Tribunale ha revocato le cariche alla maggior parte degli amministratori della società".
I proponenti dell'ordine del giorno stanno cercando il sostegno delle altre forze di minoranza: la richiesta verrà discussa il 27 maggio, nel corso del prossimo consiglio comunale.