Ultimo fine settimana della mostra “La Giada del Monviso” che il Parco del Monviso ha allestito per promuovere e valorizzare la pietra verde di Oncino, rarità mineralogica del Re di Pietra, “fenomeno globale” del Neolitico e oggi attrattiva culturale e turistica da sviluppare.
Alla ex Caserma Musso, un vero e proprio un tuffo nel Neolitico dove tra i 7000 e i 4000 anni fa, asce realizzate in pietra verde del Monviso, raggiunsero tutta l’Europa occidentale e una parte della Orientale, in un raggio di migliaia di km.
I primi bilanci parlano di un grande riscontro da parte del pubblico: sono già più di 1.500 le persone che hanno visitato l’esposizione, oltre a numerosi studenti delle scuole locali ai quali insegnanti e accompagnatori del parco hanno dato le necessarie spiegazioni per comprendere al meglio l’allestimento.
I visitatori incontrano nel percorso una capanna neolitica, scoprono l’agricoltura, la tessitura, gli attrezzi, la cura della persona, gli strumenti di cottura e di fabbricazione del tempo remoto. Nel secondo salone sono esposti reperti mineralogici, tecniche lavorative artigianali, manufatti e riproduzioni di grandi asce, simili a quelle che percorsero le vie commerciali n tutta Europa.
Il materiale è stato realizzato dal Centro di Archeologia Sperimentale Torino utilizzando tecniche in uso del periodo neolitico.
La mostra, allestita in due saloni delle Antiche Scuderie della Musso, è aperta al pubblico ancora sabato 15 e domenica 16 giugno dalle 10 alle 18. Successivamente sarà nuovamente aperta per le visite dal 31 agosto al 29 settembre. L’ingresso è libero.
Nel mese settembre sono inoltre previste escursioni e attività formative per i docenti nel Vallone del Lenta, per scoprire l’area e l’ambiente che 7.000 anni fa vide nascere la lavorazione della “pietra verde di Oncino".













