"Impegnate in vostro favore Maria Ausiliatrice; e persuadetevi che ciò che non possono fare i chirurghi, lo saprà fare Lei". Un messaggio chiaro, semplice e attuale quello di San Giovanni Bosco, che è stato maggiormente valido oggi (domenica 24 maggio), festa liturgica di Maria Ausiliatrice. La celebrazione si è svolta anche nella Casa Salesiana di Bra con una Messa all’aperto nel cortile del Cnos Fap e secondo le modalità anti-contagio previste al tempo del Coronavirus.
Da oltre sessant’anni sono al servizio di bambini e ragazzi della città: era il 1959 quando i figli di don Bosco arrivarono sotto la Zizzola, nel quartiere Oltre-ferrovia. A sostenerli è proprio lei l’Auxilium Christianorum (l’Aiuto dei Cristiani) che era continuamente invocata da don Bosco, apostolo dei giovani. Il grande educatore di Valdocco pose la sua opera di sacerdote e fondatore, sin dall’inizio, sotto la protezione e l’aiuto di Maria Ausiliatrice, a cui si rivolgeva per ogni necessità, specie quando le cose s’ingarbugliavano.
Ormai Maria Ausiliatrice è divenuta la ‘Madonna di don Bosco’: essa è inscindibile dalla grande Famiglia Salesiana, che ha dato alla Chiesa una schiera di santi, beati, venerabili e servi di Dio; tutti figli che si sono affidati all’aiuto della più dolce e potente delle madri.
Tornando all’esperienza educativa braidese, oggi, l’Istituto San Domenico Savio di viale Rimembranze è diretto da don Alessandro Borsello che con passione lo guida anche durante la tempesta del Covid-19. Un’esperienza inedita che non ha trovato impreparata la scuola paritaria braidese che, da subito, si è messa in gioco con la didattica online accompagnando piccoli (e grandi) in questo tempo unico. Insomma, lo stile salesiano supera le barriere del tempo. Anche quelle improvvise, come il Coronavirus.
Ed ora qualche curiosità sul culto di Maria Ausiliatrice.
Fin dal 1500, il titolo di ‘Maria aiuto dei cristiani’ compariva tra le Litanie Lauretane. Il suo culto era già noto all'epoca di papa Pio V e si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571) e a Vienna (1683). Nel 1814 poi, il Papa Pio VII, dopo la liberazione dalla prigionia napoleonica, istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio.
La devozione alla Madonna sotto il titolo di Ausiliatrice conobbe una larga diffusione nell’Ottocento, grazie a un grande apostolo di devozione mariana, don Bosco, che volle manifestare la propria fiducia e quella dei giovani allievi nella presenza materna di Maria nelle vicende dell'umanità e della Chiesa.
Per lui, infatti, Maria è la Madre che non abbandona mai i suoi figli, ma li segue e li aiuta mediante la sua intercessione. Nel 1862, dovendo decidere la costruzione della grande basilica di Torino, don Bosco confidò al futuro cardinale don Cagliero: "La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana" (Memorie di don Bosco 7,334). Da qui è derivata l’immagine emblematica della Madonna come figura salvifica che, in tempi difficili, accorre in aiuto dei cristiani e di tutta la comunità.
Vi sono in realtà numerosi aneddoti che legano la personalità di don Bosco alla Madonna.
Nel sogno dei 9 anni che guidò tutta la sua vita, Gesù dice a Giovannino: "Io ti darò la Maestra" e le presenta Maria. Così, ai suoi oratori, che intanto si diffondevano in tutto il mondo, don Bosco soleva dire: "Quando un giovane entra in una casa salesiana, Maria Ausiliatrice lo prende sotto la sua protezione". Il medesimo concetto fu da lui ribadito al momento della costruzione della grande basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, inaugurata nel 1868: “Ogni pietra, ogni ornamento segnala una grazia". E si spegnerà affermando: "Ho sempre avuto tutta la fiducia in Maria Ausiliatrice".