“Serve superare l’idea che l’università di Cuneo sia riservata solo ai cuneesi. È importante che la sede cittadina diventi luogo di confronto e attrattiva a livello nazionale ed europeo”.
A parlare così è Simone Priola, consigliere comunale e presidente della VI^ commissione, riunitasi ieri sera (martedì 7 luglio) – per la prima volta dall’inizio dell’epidemia di Covid-19, in presenza nella sala consigliare del municipio – per l’illustrazione della nuova convenzione tra Cuneo, Fondazione CRC e Università degli studi di Torino rispetto al futuro della sede cuneese dell’ateneo.
All’inizio della commissione, il ricordo del professor Roberto Albanese, deceduto ieri dopo essere stato investito in corso Nizza.
- LA NUOVA CONVENZIONE
Una convenzione figlia di un lavoro iniziato tre anni fa – quando l’assessore alla Cultura era Alessandro Spedale (oggi presidente del Consiglio comunale) - , che ha chiesto a UniTo di immaginare un nuovo percorso per la sede di Cuneo, e ha tastato con mano l’interesse dell’ente universitario a continuare a investire su di essa senza considerarla “periferica”.
Il nuovo percorso – presentato in commissione dall’assessore alla Cultura Cristina Clerico – è stato tracciato e, se intrapreso, consentirebbe al territorio di garantire la permanenza della sede cuneese per ulteriori 20 anni. UniTo, poi, si è detta disponibile a prendere in carico la manutenzione ordinaria e straordinaria – attualmente in capo al Comune - degli stabili e a lasciare al Comune il supporto all’attività didattica, abbattendo allo stesso tempo l’impatto sul bilancio amministrativo della garanzia fideiussoria che fino a oggi riteneva di richiedere. Allo stesso modo, l’università (per parola dello stesso rettore) si è impegnata a ipotizzare interventi e investimenti futuri sulla sede decentrata e a confermare i corsi introdotti lo scorso anno.
- LA POSIZIONE DELL’ASSESSORE CRISTINA CLERICO
“Stabile, duratura e sempre più importante: negli ultimi anni abbiamo chiesto, in una serie di incontri anche complessi con un gigante come l’Università degli studi di Torino, che la presenza degli insediamenti universitari in città inizi a crescere e a evolversi il più possibile, diventando un’eccellenza peculiare attrattiva a livello nazionale e internazionale” ha detto Clerico.
“L’insediamento di Cuneo riguarda un vasto alveo di discipline e coinvolge, a oggi, oltre 1800 studenti universitari (un numero elevato, rispetto ai cittadini cuneesi) – ha proseguito l’assessore - . Il rapporto con l’ente, però, nasce negli anni ‘90, con la decisione dell’ente provinciale di innalzare il tasso di laureati del territorio (molto basso allora, migliorabile oggi) avvicinando le famiglie all’università. Nel 2009, 2011 e 2012, poi, si è ulteriormente consolidato, ma a 27 anni di distanza sono cambiati il mondo, la Provincia, la città”.
“La convenzione presenta ancora aspetti critici e tematiche che richiederanno un’analisi, ma è importante il fatto che UniTo voglia dimostrare al territorio di volere un futuro sempre più centrale e importante per la sede cuneese, tanto da farlo mentre la precedente convenzione avrebbe ancora corso per tre anni” ha concluso Clerico.