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Attualità | 24 dicembre 2020, 12:32

Peveragno, in via di risoluzione la situazione Covid alla "Don G. Peirone": "Serve ancora un po' di pazienza, abbiamo temuto il peggio"

L'ufficializzazione della notizia ieri (23 dicembre) sulla pagina Facebook comunale: "Molti dei nostri ospiti oggi per fortuna sono di nuovo negativi, e nel giro di qualche tempo potremo tornare a dichiarare la nostra casa di riposo come libera dal Covid"

Foto generica

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Dopo 50 giorni sembra essere in via di risoluzione la situazione Covid nella casa di riposo comunale di Peveragno "Don G. Peirone": a darne notizia l'amministrazione comunale con un post sulla propria pagina Facebook ufficiale.

"Sono stati giorni terribili e purtroppo abbiamo perso alcuni dei nostri cari ospiti - si legge nel post - . In due casi la morte è stata dovuta proprio ai sintomi e agli effetti del coronavirus, mentre per altri anziani alle fatiche dovute alla lotta contro il virus si sono aggiunte le patologie pregresse e l’età avanzata, fragilità per cui non c’era rimedio. Ma purtroppo il risultato finale non è cambiato. Molti dei nostri ospiti oggi per fortuna sono di nuovo negativi, e nel giro di qualche tempo potremo tornare a dichiarare la nostra casa di riposo come libera dal COVID, e si potrà finalmente programmare il graduale ritorno alla normalità della nostra piccola comunità di anziani. Ci va solo ancora un po’ di pazienza, una pazienza messa a dura prova (ce ne rendiamo conto) sia per gli ospiti che per i loro cari in un periodo che sembra a tutti noi infinito".

Il post prosegue poi con i ringraziamenti, al funzionario Germana Dutto, al dottor Giovanni Milano e a tutte le persone che a titolo volontario hanno aiutato la struttura a proseguire nelle proprie attività.

"E’ grazie all’impegno di tutte queste persone che siamo riusciti ad arginare e gestire una crisi che nei primi giorni ci ha fatto temere il peggio, specialmente quando si era arrivati, con un’analisi molto dettagliata fatta dai vertici della struttura, alla previsione di chiusura della casa di riposo entro 72 ore, per mancanza quasi totale di personale in grado di operare. Per scongiurare il pericolo è stato fatto l’impossibile, e nel giro di pochissime ore sono state reperite risorse umane sufficienti per andare avanti giorno per giorno, con momenti di autentica difficoltà gestiti in modo eroico (non è un’esagerazione) da chi è rimasto in prima linea a lottare" si conclude il post.

simone giraudi

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