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Attualità | 14 aprile 2021, 19:13

Chiesa di San Giovanni, gioia condivisa per il fine lavori dei primi due lotti

I lavori iniziati a metà settembre del 2019 sono terminati a fine marzo. Effettuate opere strutturali, il restauro di tutti i tetti, del campanile e della cappella marchionale I lavori proseguiranno ha promesso il vescovo Cristiano Bodo. "Abbiamo tesori preziosi nelle nostre mani che dobbiamo consegnare alle nuove generazioni". Costo delle opere 1 milione e 360 mila euro

Chiesa di San Giovanni, la presentazione del fine lavori

Chiesa di San Giovanni, la presentazione del fine lavori

 

Ieri martedì 13 aprile la cerimonia formale di fine lavori dei primi due lotti del cantiere della Chiesa di San Giovanni, iniziati a metà settembre del 2019, chiusi a fine marzo scorso, per eliminare le maggiori cause di degrado con il restauro delle coperture, il consolidamento e restauro conservativo del campanile, delle membrature portanti e delle grandi aperture della cappella marchionale.

Un video sulla pagina Facebook della Diocesi consente di entrare grazie ad un drone, nei lavori finiti della chiesa simbolo del Marchesato, per ammirare da vicino i particolari e l’ ornamentazione,  cosa non più possibile ora che sono state rimosse  le impalcature.

Perché il restauro dei beni? “Sono tesori preziosi nelle nostre mani che dobbiamo consegnare  alle nuove generazioni, luoghi che parlano delle fede dei nostri avi – Il motivo primo evidenziato dal vescovo Cristiano Bodo dopo i ringraziamenti a quanti sono stati coinvolti nel cantiere- San Giovanni è una chiesa viva di spiritualità che invita alla contemplazione dove i fedeli  possano ritrovare la pace e la bellezza nascosta sotto molti aspetti. E’ necessario per noi e per far conoscere la chiesa a  chi visita questa città, candidata a capitale  della cultura 2024".

Citando il pensiero di Paolo VI  “la fede dialoga con la  cultura e la cultura con la fede"  il vescovo ha dato significato a questo restauro, insieme a quello della chiesa madre di Saluzzo, il Duomo, esternando il desiderio di proseguire i lavori “ci stiamo attivando perché questo possa avvenire “.

Riconoscenza e augurio per la continuazione del recupero della chiesa da parte del vescovo emerito Giuseppe Guerrini che l' aveva indicata come bene importante su cui intervenire, dopo l’ atto formale di acquisizione della proprietà in capo a famiglie nobili di Saluzzo, da parte della Diocesi, il 4 luglio del 2018.  

“Il restauro segno di vivacità che pervade la nostra cittadina - il sindaco Mauro Calderoni - da qualche anno avviata verso una sorta di rinascita, per la quale Diocesi, Enti, Comune, maestranze, tecnici,  sanno fare squadra pe renderla più bella e vivibile per noi  residenti e per i turisti. Dobbiamo conservare e valorizzare il nostro centro storico su cui si stanno investendo molte risorse". 

Il totale di spesa per le opere eseguite sulla chiesa, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia per le Belle Arti e il Paesaggio,  ammonta ad 1 un milione 360 mila euro – ha reso noto Sonia Damiano dell’Ufficio  diocesano dei Beni culturali . "A copertura  del pacchetto, ad oggi,  sono pervenuti 630 mila euro dalla CEI (con il contributo dei fondi 8x1000 della Chiesa Cattolica) 153 mila euro dal Ministero della Cultura, 23 mila euro. dal Comune di Saluzzo. Altri finanziamenti sono in arrivo". 

La Fondazione CrSaluzzo, rappresentata dal presidente Marco Piccat nel  2013 ha reso possibile, con la Fondazione CrTorino,  il restauro del quattrocentesco coro ligneo della cappella marchionale che verrà installato subito dopo la posa del pavimento.

"Sulla Chiesa di San Giovanni c'è stato un grandissimo lavoro -  ha commentato l’architetto Paolo Bovo che ha condotto e progettato l’intervento - avviato dopo uno scrupoloso esame sulla condizione di conservazione del bene, sul quale sono state eseguite opere di consolidamento delle strutture lignee della  chiesa e della Cappella Marchionale (ben 1700. mq circa)  il perimetro murario della Cappella del Rosario  la messa in sicurezza della cappella dell’Addolorata che aveva una situazione  era molto compromessa". 

I lavori sono diretti sul piano della sicurezza dall’architetto Stefano Beccio ed eseguiti dalla ditta  Edilizia Subalpina e Koinè di Roma.

Sulla torre campanaria,  oltre al risanamento delle superfici murarie e decorative, è stato eseguito il recupero di tutte le parti del campanile, compreso il famoso  “gallo francese” di ferro battuto posto sulla sommità,  uno simboli di Saluzzo.

Tutte le colonnine delle bifore sono state monitorate con sistema sonico dal professor Cesare Comina del Politecnico di Torino.

Il futuro terzo lotto dovrebbe interessare l’impianto di riscaldamento e quello elettrico, quest’ultimo, obsoleto con interruttori e apparecchiature posate direttamente  sulle architetture. 

A breve, per intervento di un benefattore che vuol restare anonimo, anche il restauro della grande pala del pittore Barbetti che si trova entrando sulla sinistra, dopo la porta che dà accesso alla sacrestia. "Un capolavoro di alta qualità datato 1743 che rappresenta il miracolo di San Vincenzo Ferrer  –  spiega Sonia Damiano-  commissionato a quel tempo dal Comune di Saluzzo per l’altare di San Giovanni, di suo patronato.  

 

vilma brignone

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