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Attualità | 11 ottobre 2021, 16:25

Argentera, Sambuco e Pietraporzio senza medico, la Ciaburro: "Al lavoro per risolvere quella che deve essere una battaglia della valle"

Lanciata una petizione su change.org per chiedere di mantenere i servizi essenziali, quale è un presidio medico, nelle terre alte. A promuoverla una cittadina residente a Borgo

Argentera, Sambuco e Pietraporzio senza medico, la Ciaburro: "Al lavoro per risolvere quella che deve essere una battaglia della valle"

Argentera, Pietraporzio e Sambuco. Non hanno più l'ambulatorio medico, dopo il pensionamento del medico di medicina generale che seguiva quelle aree dell'alta Valle Stura.

A rischio anche Rittana e Valloriate.

"Il problema c'è, ma è stato soprattutto di comunicazione. Ci siamo ritrovati con la dottoressa in pensione a cose fatte, come se fossimo andati ad uno sportello e lo avessimo trovato chiuso senza alcuna spiegazione. Si doveva intervenire molto prima. Ora lo stiamo facendo, in collaborazione con l'Asl. Va riorganizzato tutto il sistema di medicina di valle, mettendo in rete le risorse che ci sono, in un contesto in cui mancano i medici di medicina generale", evidenzia il sindaco di Argentera Monica Ciaburro.

Continua: "In questa battaglia tutti noi sindaci dobbiamo essere coesi, perché il problema non è solo di Argentera. Serve una riorganizzazione a 360 gradi. Ci riempiamo la bocca della volontà di ripopolare le valli, ma se continuiamo a togliere i servizi essenziali otteniamo solo di far andare via chi ha scelto di viverci. Dobbiamo pensare ad un servizio di comunità, ad una figura che segua e sia da supporto a chi abita nei piccoli paesi. Il mio impegno su questo è massimo, ma deve essere un impegno di tutti i sindaci, perché riguarda l'intera valle".

Sul tema ci ha scritto anche la signora Enrica, che ha lanciato una petizione su change.org, che per ora ha raccolto 253 firme. E' indirizzata al presidente della Regione Piemonte, alla III e alla IV Commissione del Consiglio della Regione Piemonte.

La petizione parte dal caso di Argentera proprio dal caso di Argentera.

"Ho scritto da semplice cittadina di origini liguri ma residente a Borgo San Dalmazzo, che frequenta e vive la Valle Stura dal 1979. Dico vive perché ho sposato un ragazzo (siamo tutti ragazzi indipendentemente dall'età) di valle, le mie amicizie vivono lì, i mei suoceri vivono in alta valle, il mio medico di famiglia era proprio quel medico che ha garantito il servizio in alta valle per molti anni, prima del meritatissimo pensionamento di questo mese. Vivendo a Borgo avrei potuto e potrei optare per un medico di famiglia più vicino a me, ma sto attendendo nella speranza di agevolare la garanzia di un servizio fondamentale per qualsiasi comune, per pochi abitanti che abbia. 

Sono consapevole che il problema è diffuso e non limitato alle aree montane ma è lì che diventa fondamentale, dove la libera scelta di un medico di famiglia non c'è perché è la morfologia stessa del territorio a limitare tale libertà.

Dunque sono lo Stato e le sue istituzioni che avrebbero già da tempo dovuto occuparsi del problema, ad ogni chiusura e riduzione di servizio alla cittadinanza. 

Forse lo stanno facendo ora, lo dimostra la mozione dello scorso luglio che ho trovato sul sito della Regione, quando ormai il servizio in alcuni comuni è perso o si rischia di perderlo. L'iniziativa ha dunque l'obiettivo di rafforzare le azioni politico amministrative in tal senso, di qualsiasi colore siano, e far sfruttare al meglio il PNRR per risolvere tali criticità. È l'unica occasione che abbiamo per far cambiare il paradigma: più servizi dove questi sono davvero ESSENZIALI". 

Erica chiede a tutti di firmare, per non far passare in silenzio un'ennesima riduzione di servizi ai cittadini. Perché, se da un lato si sta promuovendo il ritorno alla montagna, anche con dei contributi regionali, dall'altro, se non ci sono servizi basilari quali l'assistenza medica, la cosa diventa di difficilissima attuazione.

 

Barbara Simonelli

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