Sono Fossano, Bra e Cuneo le stazioni ferroviarie della provincia Granda più rappresentative dal punto di vista dell'accessibilità, secondo lo studio elaborato da Adiconsum Piemonte, Adoc Piemonte e Federconsumatori e presentato nel pomeriggio di oggi (martedì 30 novembre) in Regione Piemonte.
Il lavoro si compone di due parti: la prima ha visto intervistate 184 persone con disabilità diverse, la seconda ha acceso invece un riflettore su 60 stazioni, sulle 220 totali presenti nella nostra regione, con ispezioni nel 2021: di quelle esaminate 26 sono in provincia di Torino, otto in quella di Alessandria, sette nell’Astigiano e nel Cuneese. La classifica stilata - che presenta faccine verdi, gialle e rosse per indicare il livello di corrispondenza della stazione in uno degli specifici indicatori - permette quindi di osservare lo stato dell'arte delle varie strutture per la segnaletica sonora, la segnaletica visiva, i servizi igienici, i percorsi in piano alle banchine, i percorsi con indicatori tattili e tattilo-plantari, lo stato della linea gialla e la facilità di salita sul treno dalla banchina.
Palma d'oro della provincia è senza dubbio la stazione di Fossano, che performa in tutti gli indicatori e viene descritta nel report regionale come una "stazione ben collegata a quella del bus con indicatori tattilo-plantari, fruibile da disabili e ipovedenti e che presenta ascensori per raggiungere i binari". Curiosamente la stazione di Cuneo ("accessibile nel complesso, con vari indicatori tattilo-plantari ma scomoda da raggiungere per persone con difficoltà motorie") e quella di Bra ("molto accessibile ma con servizi igienici chiusi") cedono il passo nel terzo indicatore - quello dei servizi igienici, appunto - pur riportando ottimi risultati negli altri sei.
La stazione di Mondovì presenta "criticità per persone non vedenti o ipovedenti", riportando bollino verde in tutto tranne che negli indicatori dei percorsi in piano alle banchine e di quelli con indicatori tattili e tattilo-plantari. Racconigi e Savigliano - entrambe indicate come stazioni "ben tenute ma per 2/3 inaccessibili ai disabili motori" - performano negli indicatori della segnaletica sonora e dei percorsi con indicatori tattili e tattilo-plantari, ma scivolano su quelli dei percorsi in piano alle banchine, dello stato della linea gialla e della facilità di salita sul treno dalla banchina.
Fanalino di coda per la stazione di Borgo San Dalmazzo, impietosamente descritta dai dati come una struttura con un ingresso non agevole e priva degli indicatori tattilo-plantari con un solo binario su tre accessibile con sedia a ruote: la stazione borgarina performa unicamente nell'indicatore della segnaletica sonora, cedendo il passo in quasi tutti gli altri.
“Gli investimenti fatti negli ultimi anni – ha osservato l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi – stanno dando i loro frutti. Siamo ancora lontani dal risultato perché bisogna migliorare la situazione delle stazioni intermedie”. “C’è la necessità di arrivare alla conclusione di un contratto a lungo termine con Trenitalia, in modo da consentire investimenti anche nel settore accessibilità” ha concluso.
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