La pace: una parola da sempre fondamentale per una vita sociale, economica, politica e religiosa che possa donare all’umanità giorni di libertà. Una libertà che l’uomo non sembra voler apprezzare in pieno: ne sono da esempio le innumerevoli guerre che si sono succedute nella storia, e dalle quali non sempre si è riusciti a capire la lezione. E ora ci risiamo: venti di guerra sibilano dall’Est dove l’urlo della pace del popolo dell’Ucraina arriva fino a noi, e non vuole essere soffocato da una situazione non voluta, non cercata, ma imposta dalla Russia.
Anche l’Italia sta accogliendo questo urlo di pace per trasformarlo in un canto di libertà, e anche nella capitale delle Langhe si è pronti a far sentire la voce della pace: venerdì 4 marzo dalle ore 19 alle ore 20 in piazza Michele Ferrero è in programma il ritrovo del corteo che camminerà simbolicamente per il popolo ucraino fino in piazza Risorgimento. Un’invasione pacifica tinta dai colori giallo/blu della nazione del presidente Volodymyr Zelensky, come a dire “noi siamo con voi, fratelli dell’Ucraina”. Con questa iniziativa Alba dimostra ancora una volta la sua sensibilità verso chi è in difficoltà.
Riunitosi venerdì, il Consiglio comunale albese ha intanto espresso“la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa”.
«La guerra è sempre una sconfitta – ha dichiarato in assemblea il sindaco Carlo Bo -. L’ordine del giorno unanime e l’accensione dei monumenti cittadini servono per ribadire a gran voce che anche Alba, Città Medaglia d’Oro al Valor Militare, stigmatizza quanto accaduto e vuole lanciare un segnale di vicinanza al popolo ucraino».
L’Amministrazione comunale ha scelto di accendere, da venerdì 25 febbraio, l’androne del Municipio e le torri simbolo della città, proprio in occasione del Consiglio comunale durante il quale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno “Contro la guerra in Ucraina e per la pace in Europa”.














