Ventiquattro anni di servizio, 17 dei quali nel ruolo di direttore: Mauro Carbone ha concluso la sua “storia interessante e arricchente”, come lui stesso l’ha definita, al timone dell’Ente Turismo Langhe, Roero e Monferrato, e ora guarda al futuro, sempre nel campo del turismo. Ma prima lo attende un’estate di relax e di scelte, per poi ripartire nell’autunno in qualche altra realtà.
Un cammino importante su una strada che ha permesso al territorio di crescere, grazie a un lavoro costante, sia in termini di quantità che di qualità, e che ora dovrà guardare a un futuro sempre più stimolante e impegnativo. Tematiche su cui abbiamo riflettuto con lo stesso Mauro Carbone, con cui abbiamo ripercorso il suo iter da direttore dell’Ente Turismo, e non solo.
Un’esperienza lavorativa importante, durata molti anni: come era e come è ora Mauro Carbone?
"Sostanzialmente, se guardo le foto di questi anni, mi vedo invecchiato (ride, ndr). A parte la battuta, l’esperienza all’Ente Turismo Langhe, Roero e Monferrato, è stata molto interessante e costruttiva perché sono stato coinvolto nella crescita e nello sviluppo del territorio.
Sono cresciuto anche io come uomo, come cittadino di queste terre, grazie a esperienze che mi hanno formato sotto vari aspetti. È stata una storia interessante e arricchente. Ho lasciato la direzione con uno stato d’animo felice, dopo aver fatto crescere il territorio in tanti anni insieme a una squadra molto competitiva. È stato un lavoro complesso e articolato, che ha dato i suoi frutti".
A che punto è il territorio di Langhe, Roero e Monferrato dal punto di vista turistico e di capacità di accoglienza?
"Secondo me abbiamo raggiunto un ottimo livello sia a livello di quantità di turisti, con le presenze che hanno raggiunto numeri record e che nell’ultimo periodo stanno tornando a segnare cifre importanti, che a livello di qualità, migliorata molto negli anni. E ora la sfida è proprio lavorare sulla qualità: monitorare bene le esigenze dei turisti, le loro richieste, i vari target, per offrire un territorio sempre più appetibile e capace di esprimersi in modo vero".
Qual è il traguardo raggiunto che ricorda in modo più significativo?
"Oltre al discorso dell’equilibrio tra qualità e quantità, credo che il bene del territorio sia stata la crescita d’insieme dei vari settori turistici, e la scintilla fondamentale è stata innescata grazie all’allungamento della stagione turistica a più mesi dell’anno. Una mossa vincente perché la cosiddetta “bassa stagione” è stata resa interessante grazie a proposte ricche di qualità, capaci di interessare maggiori mercati turistici".
Quali sono i suoi interessi extra lavoro: conosciamo il lato più personale di Mauro Carbone. Ad esempio è risaputa la sua passione per il rugby.
"Mentre parlo con lei sto preparando la borsa per andare a giocare a rugby questa sera. Una passione che ho sempre avuto come spettatore, e che, a 40 anni, mi ha fatto diventare un giocatore dilettante.
Uno sport che mi è sempre piaciuto e che ho imparato a giocare, studiando le regole all'Asti Rugby. Faccio parte della squadra “Tacatani”, un nome esotico che significa semplicemente “attaccato al Tanaro”. Una realtà formata da giovanotti nella mente, una squadra “Old” a cui piace divertirsi, e stare insieme, soprattutto nel “terzo tempo”. Oltre a questo mi piace molto andare in bicicletta e viaggiare “on the road” in modo dinamico. Ne sto progettando uno per l’estate".
Ora cosa farà da grande? Si possono già dare indizi per il suo futuro lavorativo?
"Posso dire che continuerò a occuparmi di turismo. I mesi estivi mi porteranno consiglio".
Al nuovo Ente Turismo cosa lascia e cosa augura?
"Lascio quella dedizione e quella voglia di fare bene per il territorio che ho percepito nelle prime riunioni del nuovo consiglio. Auguro un ottimo lavoro per un futuro ricco di sfide per rendere Langhe, Roero e Monferrato mete turistiche sempre più qualitative, nel rispetto del turista".