Dopo lungo penare la giunta di Cuneo ha visto la luce.
Al termine di una giornata fitta di incontri, caminetti e conciliaboli l’esecutivo è stato finalmente varato.
Le novità non sono molte, almeno rispetto ai pronostici ventilati nei giorni scorsi.
Sotto il profilo degli equilibri si deve registrare che, dopo un lungo braccio di ferro tra Centro per Cuneo e Pd, il Centro ha accettato i quattro assessorati, oltre al vicesindaco, e non i cinque come aveva richiesto nelle trattative post voto.
Il Pd, oltre al sindaco, porta a casa due assessorati (Sara Tomatis e Gianfranco Demichelis), ma non la presidenza del Consiglio comunale, che inizialmente era stata ipotizzata per il più votato della lista, Antonino Pittari, che, a sorpresa, resta fuori da ogni incarico.
Vedremo nei prossimi giorni se si è trattato di una sua scelta oppure se hanno pesato, anche in questa circostanza, gli equilibri interni al partito.
Crescere Insieme aveva chiesto due assessorati e li ha ottenuti: la riconferma di Paola Olivero il volto nuovo, Andrea Girard.
Altra novità significativa riguarda Cuneo Solidale e Democratica, dove si registra il passaggio tra Alessandro Spedale in giunta (il suo nome era stato in predicato con Pittari per la presidenza del Consiglio) e Marco Vernetti che, da assessore uscente assume ora la presidenza dell’assemblea.
Qualche mal di pancia inevitabilmente ci sarà, come sempre succede in questi casi, ma la sindaca Patrizia Manassero ha comunque preferito non indugiare oltre e rendere noti i nomi del suo esecutivo con qualche giorno di anticipo rispetto alla prima seduta del Consiglio comunale, convocata per lunedì 18 luglio.
Rispettata la parità di genere: quattro le donne, compresa la sindaca (che vale almeno il doppio di un assessore), e sei uomini.
Tre assessori sono conferme: Luca Serale, Cristina Clerico e Paola Olivero; due i ritorni rispetto a precedenti esperienze assessorili: Valter Fantino e Alessandro Spedale; quattro le new entry: Gianfranco Demichelis, Andrea Girard, Luca Pellegrino e Sara Tomatis.
A conti fatti, pur sapendo di dare un dispiacere alla sindaca nell’evocarlo, constatiamo che il vituperato manuale Cencelli (che Manassero aborriva) è servito anche in questa circostanza.
Anzi, si può annotare che è stato perfezionato con la correzione dell’algoritmo, mentre il misterioso accordo del “papè” è stato cassato e consegnato alla eventuale futura curiosità di qualche cronista politico.
Sempre che non sia stato distrutto per evitare che un domani qualcuno possa tornare ad invocarlo e riaprire contenziosi su altri fronti, non necessariamente municipali.