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Saluzzese | 03 agosto 2022, 12:43

Stazione di Saluzzo: bella da premio, ma abbandonata di fatto [FOTO]

Alla stazione il prestigioso riconoscimento europeo “Euroferr” per l’alta valenza storica turistica ambientale. "Perchè un bene così pregevole da meritare un premio internazionale viene lasciato in condizioni di degrado e abbandono?" domanda il sindaco indignato. Per l’edificio, risalente al 1856, si chiedono da anni manutenzione e restauro. La stazione non ha più servizi da marzo 2020

La facciata della stazione ferroviaria  di Saluzzo

La facciata della stazione ferroviaria di Saluzzo

 

Il premio ferroviario europeo “Euroferr” verrà consegnato alla stazione di Saluzzo il 24 settembre prossimo a Milano. E’ stata scelta tra 96 candidate d’Italia, insieme ad altre 19 stazione lombarde, 12 piemontesi (tra cui Alba) e tre liguri, come stazioni ad alta valenza storica turistica ambientale e archeologica.

Bellissima  ed evocativa la motivazione del riconoscimento: "Noi di AEC (Association Europeenne des Cheminots ) di UTP ( Utenti Trasporto Pubblico) e di ANFG( Associazione Nazionale Ferrovieri del Genio) con il supporto del CIFI ( Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) pensiamo che le stazioni non sono solo punti di transito ma anche magiche porte d’ingresso a meravigliosi e suggestivi territori. Stazioni come luoghi magici e iconici per i viaggiatori in cerca della bellezza del mondo, luoghi di congiunzione con storia ambiente, turismo e archeologia. Le stazioni ferroviarie europee non sono solo il simbolo massimo di quella che è stata la rivoluzione industriale, ma rimangono delle strutture, quando ben tenute, piene di fascino e di atmosfera".

Certamente meritevole del premio per tali valenze, la stazione di Saluzzo è però “abbandonata” da tempo,  “ingrigita”, priva di servizi e ad oggi senza manutenzione.

"Mi chiedo perchè un bene così pregevole da meritare un premio internazionale, venga lasciato in quelle condizioni di degrado e abbandono - afferma il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni che non nasconde il proprio disappunto -. Ho già sollecitato due volte le Ferrovie negli ultimi tre mesi. Aspetto ancora una risposta. Sono indignato".

L’edificio, vincolato dalla Sovrintendenza risalente al 1856, entrò in funzione il 1° gennaio 1857 in concomitanza con l'attivazione della linea Savigliano-Saluzzo. Il 17 giugno del  2012 fu sospeso il trasporto passeggeri sulla linea Savigliano-Saluzzo-Cuneo, rimasta attiva per il solo traffico merci.

Il servizio fu poi ripristinato solamente nella direzione di Savigliano il 7 gennaio 2019 e nuovamente sospeso a marzo 2020. Per la Regione il numero di passeggeri, anche a causa del Covid e del conseguente smart working, non giustificava economicamente  l’utilizzo dei convogli ferroviari, sostituiti così dai bus con tempi di percorrenza più lunghi e aumento del traffico veicolare su strada.

 

A più voci e a più espressioni si chiede da anni il ritorno del treno e la cura dell’edificio. Per lo stabile di piazza Vittorio Veneto, il Comune di Saluzzo ha già adottato un’ordinanza del sindaco nel 2018 per interventi urgenti di messa in sicurezza e  la presa in considerazione un intervento di restauro conservativo per salvaguardarne la valenza "storico-culturale”.

 

Nel giugno scorso il primo cittadino Mauro Calderoni è tornato a chiedere di agire alle Ferrovie dello Stato: "informazioni sullo stato dell’edificio, tempi di cantierizzazione di un restauro, oltre a condizioni di sicurezza e stabilità delle parti  che si affacciano sulla piazza pubblica. Nello stesso tempo è stato sollecitato un intervento di pulizia ed asportazione di scorie e residui sugli elementi architettonici di facciata che sulle dirette pertinenze”.  

Lo scorso anno, a novembre del 2021, i Comuni di Lagnasco, Saluzzo e Savigliano insieme all’Alstom ferroviaria (che ha lo stabilimento proprio a Savigliano), al Consorzio «Granda bus» e al Politecnico di Torino hanno avviato un progetto innovativo sulla tratta sospesa, in risposta ad un bando regionale per il recupero del sedime ferroviario in disuso, a favore di piste ciclabili o altre forme di mobilità.

Scopo: esplorare la fattibilità tecnico-economica di un diverso utilizzo delle linee dell’area saluzzese saviglianese, senza comprometterne in modo irreversibile un futuro riutilizzo per la circolazione dei treni.

I tre Comuni della linea e gli altri partner del progetto hanno deciso di approfondire l’ipotesi di mezzi ecosostenibili ed innovativi, come ad esempio il tram-treno oppure bus con motorizzazioni diverse da quelle esistenti, da far girare sul sedime ferroviario, cioè sui binari, opportunamente riadattato e pavimentato con materiali idonei (anche in questo caso esistono soluzioni innovative). Diventerebbe, dunque, una tratta “promiscua” dove potrebbero girare i treni e altri tipi di mezzi, anche su gomma. Le nuove navette fermerebbero anche a Lagnasco.  

 

Vilma Brignone

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