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Attualità | 07 novembre 2022, 14:17

L'economia rallenta ma i fondamentali tengono: le previsioni di Confindustria Cuneo per il quarto trimestre 2022 [FOTO E VIDEO]

Questa mattina la presentazione dell'analisi congiunturale in sala Michele Ferrero. Il direttore Cirio: “Un calo da considerare anche sotto l'aspetto emotivo. L'incertezza spesso si traduce in prudenza". Il presidente Gola: "Serve particolare attenzione verso le fasce deboli". Il presidente della Provincia Robaldo: "Preoccupato sul tema PNRR. Serve adeguamento ai costi delle materie prime"

L'economia rallenta ma i fondamentali tengono: le previsioni di Confindustria Cuneo per il quarto trimestre 2022 [FOTO E VIDEO]

Nel manifatturiero tutti gli indicatori sono in forte frenata ma i fondamentali sono ancora solidi. Nei servizi la battuta d'arresto invece si fa sentire meno. È quanto emerge dall'indagine congiunturale sul quarto trimestre 2022 presentata questa mattina, lunedì 7 novembre, nella sala Michele Ferrero di Confindustria Cuneo.

A presentare i dati il presidente Mauro Gola, il direttore Giuliana Cirio e la responsabile del Centro Studi Elena Angaramo. È intervenuto anche Luca Robaldo, neo presidente della Provincia di Cuneo, cha ha dato una lettura politica dei dati economici.

 

Tanti i segni meno nel Manifatturiero. Nel quarto trimestre 2022 le previsioni sulla produzione totale segnano -4,7%, i nuovi ordini -8,9%, gli ordini export -7,7% e la redditività -28,9%. Solo l'occupazione resta in positivo con un +5,3%. Si segnala un aumento leggero nelle previsioni di ricorso alla CIG: 7% rispetto al 3% nel terzo trimestre 2022.

Solo due valori negativi nei Servizi: -2,2% sui nuovi ordini, -16,5% per la redditività. Restano positivi al 6,6% il livello di attività, 0% l'export, 12,1% l'occupazione. Le imprese che prevedono di ricorrere alla CIG sono il 4,4% (0% nel terzo trimestre 2022).

Abbiamo due elementi che negli ultimi dieci anni le nostre imprese hanno portato avanti, ovvero la dimensione patrimoniale e la diversificazione - ha esordito il presidente Gola -. Due elementi che hanno aiutato nella tenuta. Tuttavia l'aumento dell'inflazione unito all'aumento dei tassi rende inevitabile il rallentamento. Sicuramente serve una particolare attenzione verso le fasce più deboli, toccate nel vivo dall'impatto dei rincari energetici”.

 “Il calo congiunturale probabilmente è anche da considerare sotto l'aspetto emotivo – commenta il direttore Cirio -. L'incertezza spesso si traduce in prudenza. Tuttavia il tessuto economico cuneese sta reagendo bene”.

 Elena Angaramo ha presentato i dati a livello settoriale: “Dal confronto regionale la Granda è allineata con le altre province, tuttavia le nostre imprese si mostrano più prudenti. Sul ricorso alla Cig siamo inferiori alla media regionale”.

A livello settoriale, il clima di opinione per il quarto trimestre 2022 tra le aziende dei servizi resta ancora relativamente favorevole.

Prosegue il buon momento del terziario innovativo, favorito, durante la pandemializzazione e transizione tecnologica in corso di realizzazione grazie ai fondi europei. Il saldo sui livelli di attività sale al 12,9%, quello sugli ordini totali si attesta al 3,2%. Il saldo sull'occupazione passa dal 25,8% al 16,1%, mentre le aziende del settore che prospettano di ricorrere alla CIG sono il 6,5%. Il tasso di utilizzo delle risorse resta elevatissimo (92.3%).

Cala in parte la fiducia nei trasporti e logistica: il saldo sui nuovi ordini é pari al -7,7%, quello sul livello di attività scende a zero. Il saldo sull'occupazione sale al 7,7% dal livello di indifferenza, mentre nessuna azienda intende utilizzare la CIG. Il tasso di utilizzo delle risorse aziendali cresce ancora (dall'87,8% al 92%).

Favorevole il sentiment tra le aziende dei servizi vari: il saldo ottimisti-pessimisti è pari all'11.1% per i livelli di attività e per l'occupazione, a zero per i nuovi ordini. ll 3,8% delle aziende del comparto intende ricorrere alla CIG. Sale ancora il tasso di utilizzo delle risorse aziendali (da 77,3% a 85%).

Positivo anche per il quarto trimestre il clima di fiducia delle imprese delle utilities: i saldi su nuovi ordini e livelli produttivi salgono da zero rispettivamente a 16,7% e 33,3%. Nessuna azienda prevede di utilizzare la CIG, mentre il tasso di utilizzo delle risorse aziendali passa dal 78,3% al 90%.

Si mostra decisamente cauto il clima di fiducia tra le aziende dei servizi commerciali e turistici: il saldo sui nuovi ordini passa dal -6,7% al -21,4%. È pari a -21,4% anche per i livelli di attività, mentre per l'occupazione il saldo resta positivo e pari a 14,3%. ll 7,1% delle imprese del settore intende usufruire degli ammortizzatori sociali, mentre il tasso di utilizzo delle risorse si mantiene elevato (76,7%, era il 76,4% a giugno).

Il presidente della Provincia Robaldo si è detto preoccupato sul tema PNRR: “Lo sono anche come sindaco (della città di Mondovì, ndr). O ci rendiamo conto degli aumenti delle materie prime, o gli enti locali moriranno. Prima di tutto i tempi che ci impediscono di fare le gare. Poi ci si deve adeguare all'aumento dei costi dei materiali altrimenti avremo difficoltà molto molto concrete”.

E ha fatto un esempio molto concreto: “Come Provincia abbiamo un investimento da 30 milioni di euro sull'edilizia scolastica con il termine al 31 dicembre per bandire le gare. Ne servirebbero 40 milioni, rispetto agli aumenti delle materie prime. E questo per forza si riverbera sul mondo dell'edilizia”.

Sugli aumenti dei costi energetici: “In Provincia abbiamo 72 istituti scolastici da riscaldare che vanno da Limone Piemonte ad Alba. Un impatto da milioni di euro tutti gli anni. Oggi, 7 novembre, abbiamo acceso il riscaldamento. Il Governo deve intervenire. In questo senso leggo con positività e fiducia il fatto che, a livello nazionale, si sia deciso di sbloccare le trivelle”.

Oltre alla necessaria attenzione alle fasce deboli “nel rispetto della loro dignità”, Robaldo ha rilanciato il messaggio del Governatore Cirio sull'opportunità di avere quattro ministri piemontesi: “È un elemento di responsabilità. Tuttavia, se riusciamo a fare lobby, qualcosa lo portiamo a casa. Penso soprattutto alle grandi opere. Avere persone al Governo, che conoscono i nostri problemi, può essere davvero utile”.

Cristina Mazzariello

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