Non si placano nemmeno nel periodo delle festività natalizie e di fine anno le discussioni, ai piedi della Bisalta, rispetto al progetto di realizzazione del nuovo polo scolastico di Peveragno.
Nel numero decembrino del giornale locale ‘Peveragno Oggi’ è apparsa infatti una lunga lettera firmata dal sindaco Paolo Renaudi e dalla giunta prodotta in risposta alle - tante – richieste di ripensamento in merito al progetto avanzate dalle associazioni ambientaliste della provincia, da 710 residenti attraverso una campagna di raccolta firme e dal gruppo consigliare di minoranza SiAmo Peveragno.
"Avanti con il progetto: costruire da zero unica opzione applicabile"
Nella lettera – che Renaudi ci aveva già anticipato sarebbe comparsa sul magazine comunale - le contestazioni vengono dichiaratamente definite ‘pretestuose’: “L’insieme dei vecchi edifici scolastici costa ora al comune, annualmente, 152.000 euro fra energia elettrica e calore – si chiarisce - mentre i nuovi edifici avranno un impatto pari al 15% di quelli attuali e una riduzione delle emissioni CO2 dell’85%, ovvero un costo annuo di circa 23.000 euro. Rendere così performante un edificio degli anni ‘70 è un’impresa, la costruzione da zero è l’unica opzione realmente applicabile”.
“Rispetto alla sicurezza degli edifici e alle valutazioni di vulnerabilità è bene parlarsi chiaro – si prosegue nella lettera - : nessun edificio costruito prima degli anni ‘80 vi corrisponde, ed è la ragione per cui alcune amministrazioni evitano proprio di eseguire le valutazioni. Noi, invece, l’abbiamo fatto su quelle di via Piave e lo faremo sulla scuola dell’infanzia di piazza Carboneri e sulla primaria di San Lorenzo (per le quali le prospettive non ci sembrano molto confortanti). Ma lo facciamo, accollandoci i rischi e affrontando la responsabilità, con lungimiranza”.
La lettera prosegue poi chiarendo come i nuovi edifici verranno realizzati in legno e tramite l’utilizzo di prefabbricati, e in un’area capace di fornire alla cittadinanza parcheggi ampi e adeguati, e perché no anche una strada di accesso dedicata alle scuole risolvendo il grave problema di congestionamento del traffico negli orari di entrata e uscita dei ragazzi.
La lettera termina con il sindaco che sottolinea come il progetto del nuovo polo scolastico si trovasse già nel programma elettorale votato - positivamente – dai cittadini: “Sapevamo che il processo sarebbe stato e sarà lungo, che si dovranno intercettare finanziamenti statali e regionali e che qualunque scelta si porta dietro conseguenze indesiderate e spiacevoli. Ma andremo avanti, convinti”.
Le sigle ambientaliste: "Inaccettabile ulteriore consumo di suolo"
Pro Natura Cuneo, Legambiente Cuneo, Cuneo Birding, LIPU Cuneo e Italia Nostra Cuneo hanno successivamente risposto alle parole apparse sul giornale locale, definendole inaccettabili: “Il sindaco ci attacca per aver chiesto di evitare un assurdo consumo di suolo quando, ad oggi, non è più pensabile né ipotizzabile consumarne neppure un metro quadrato”.
“Il suolo è ‘la’ risorsa non rinnovabile senza la quale è impensabile vivere: quando la ruspa entrerà nei campi destinati al nuovo insediamento ad ogni palata porterà via almeno 500 anni di storia del nostro pianeta. Per sempre, perché il terreno cementificato non è più recuperabile tranne che a fronte di costi ingenti. Ma non ci sarà solo il nuovo polo scolastico a sottrarre terreno; ci saranno, come dice il sindaco, vasti parcheggi e una nuova strada di accesso”.
Le associazioni sottolineano come le criticità relative alla viabilità dell’ubicazione attuale delle scuole non sarebbero così rilevanti essendoci un semaforo a regolamentazione del traffico e degli attraversamenti pedonali e un grande parcheggio (quello del piazzale ex Poste) a poco più di cento metri. Ricordano poi la necessità di costruire un nuovo edificio ‘green’ al posto di quello attuale, un po’ sulla falsa riga di quel che sta facendo il Comune di Busca.
“Il sindaco sostiene che i terreni su cui dovrebbe sorgere la nuova scuola siano già degradati a livello agricolo perché coltivati prevalentemente a mais – concludono le associazioni - . Assurdo: il suolo è tale indipendentemente dal tipo di coltivazione che supporta e può essere riportato in tempi ragionevoli alle proprie caratteristiche naturali”.
SiAmo Peveragno: "Sindaco e giunta non si smentiscono"
Anche la minoranza in consiglio comunale si è rifatta allo scambio di battute tra giunta e ambientalisti, e alla petizione dei cittadini, sottolineando in un comunicato stampa ufficiale come non sia necessario sacrificare altro suolo, e che esistano soluzioni alternative: “Il sindaco e la giunta non si smentiscono quando bollano come ‘pretestuoso’ ogni intervento non allineato con il loro pensiero” hanno detto.
SiAmo Peveragno ha poi sottolineato come lo spazio dedicato su ‘Peveragno Oggi’ alla trattazione e disamina del loro punto di vista ha subito stringenti limitazioni di spazio, mentre la risposta del sindaco è stata molto più corposa: “Evidentemente le regole valgono per tutti ma non per chi le impone. Triste, poi, che i passaggi in cui si esaltano il polo scolastico e la nuova struttura polifunzionale ‘A la sousta’ vengano firmati dall’amministrazione comunale: ne siamo parte anche noi, non solo la maggioranza”.