Si è insediato il 29 marzo il tavolo di co-programmazione fra Consorzio Monviso Solidale, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Filosofia e Scienze della Formazione e ASLCN1, insieme ai 19 partners che hanno risposto “Presente!” alla chiamata tramite avviso pubblico.
“Oggi diamo vita a un percorso nuovo – ha spiegato Enrico Giraudo, Direttore del Monviso Solidale – che prevede di guardarci negli occhi per tentare di capire se stiamo davvero intercettando i reali bisogni di minori e persone con disabilità e se le soluzioni che proponiamo loro sono adeguate e al passo coi tempi”.
L’obiettivo finale per il Consorzio e per i partner istituzionali ASL CN1 e UNITO-DFE è quello di poter disporre, a conclusione del lavoro dei tavoli, di elementi utili a poter stabilire nei prossimi anni la tipologia di servizi territoriali da mettere in campo, gli approcci metodologici e le modalità di realizzazione, nonché la forma di affidamento da adottare tra quelle oggi disponibili secondo la normativa vigente.
La Presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, Prof.ssa Cristina Bertolino, che ha fatto gli onori di casa in quanto l’incontro si svolto proprio presso la sede saviglianese dell’Università, ha descritto l’iniziativa come “un’occasione di collaborazione e di co-costruzione di pratiche socio-educative, un’azione di indubbio valore a fronte della necessità sempre più urgente di investire in azioni e in ricerca per lo sviluppo della comunità e per la creazione di reti e di sinergie con il territorio, per prevenire e contrastare le diffuse forme di marginalizzazione, di povertà e di fragilità”.
“Questo è un tentativo ambizioso ma doveroso per rendere sostenibili i servizi nel futuro, una proposta che ricerca nuove strade per dare risposte sempre più adeguate alle esigenze emergenti” ha detto il Presidente del Monviso Solidale Gianpiero Piola nel salutare i presenti e dare avvio ai lavori.
Anche il Dott. Gabriele Ghigo, Direttore del Distretto Nord Ovest di Saluzzo e Direttore del Dipartimento per l’Integrazione Territoriale dell’ASLCN1, ha sottolineato come “la co-programmazione nell’ambito dell’area socio-sanitaria rappresenti uno strumento fondamentale per individuare i bisogni emergenti ed i percorsi e le modalità di risposta più appropriate, pienamente coerente con le recenti indicazioni regionali sul nuovo modello di assistenza territoriale”.
I rappresentanti delle 19 realtà che hanno aderito alla proposta (associazioni e cooperative sociali, onlus e srl), gli operatori sociali e sanitari, i rappresentanti dell’Università, lavoreranno insieme nei prossimi 4 mesi su tematiche specifiche per elaborare una relazione finale che, partita appunto da un’analisi della situazione esistente e dei bisogni del territorio, possa in modo più consapevole programmare gli interventi previsti e fornire indirizzi in merito alle modalità di affidamento dei servizi e alla redazione dei documenti progettuali.
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