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Curiosità | 20 aprile 2023, 16:23

"The Gimme five Company", la prima fatica letteraria della fossanese Cristina Operti

In Sala Barbero del Castello di Fossano venerdi 21 alle 21. Una fiaba fantasy con una forte componente autobiografica e il filo rosso del rispetto per l'ambiente.

"The Gimme five Company", la prima fatica letteraria della fossanese Cristina Operti

Venerdi 21 aprile in Sala Barbero del Castello degli Acaja Cristina Operti presenta il suo primo libro "The Gimme five Company", una fiaba fantasy con tanti sprazzi autobiografici e la linea rossa del rispetto per l'abiente e per madre terra. Si tratta dichiaratamente del primo volume di una saga.

All'evento, patrocinato dalla Città di Fossano e con ingresso libero dalle 21, l'autrice dialogherà con Agata Pagani e con la propria editor Silvia Guberti e il pubblico potrà anche acquistarlo grazie alla collaborazione della libreria Le Nuvole e della libreria Cuore d'Inchiostro.

Abbiamo incontrato Cristina per capirne un po' di più.

Buon giorno Cristina, "The Gimme five Company" é il tuo primo libro? Hai scritto o pubblicato qualcos'altro?

“The Gimme five Company. La Profezia” è il mio primo libro. Scrivo per passione fin da quando sono bambina, ma non ho mai portato a termine nulla. Credo essenzialmente perché, prima d’ora, non avevo ancora trovato la storia giusta. Sono convinta che sia la storia stessa a chiamare uno scrittore. Bisogna avere qualcosa di importante da comunicare… poi il resto viene da sé!

A quale pubblico pensi si possa rivolgere la tua storia?

La mia storia si rivolge sicuramente ai ragazzi. Si tratta di un fantasy, ma può rientrare tranquillamente anche nella categoria dei “romanzi di formazione”. Io ho letto moltissimi libri per ragazzi, anche da adulta, ed ogni tanto ho l’impressione che alcuni autori non abbiano ben chiaro cosa può piacere ad un bambino o ad un ragazzo. Lo dico senza presunzione, sia chiaro. Diciamo che ho cercato di scrivere un libro che io avrei desiderato leggere da piccola e che desideravo che i miei figli potessero trovare in una libreria.

In realtà, poi, so che sta piacendo molto agli adulti, soprattutto ai genitori, perché gli argomenti trattati possono fare bene anche a “noi grandi”. La tematica principale è quella della fratellanza, in un mondo in cui sono proprio i piccoli, i bambini, a far riscoprire la necessità della pace e della concordia. I ragazzi, infatti, sono i personaggi positivi del mio libro, sono gli eroi, i maestri che si troveranno a dover mostrare ai “grandi” la via da seguire per raggiungere la salvezza. Diciamo che credo molto nei “piccoli”: saranno loro a dover risolvere prima o poi i mali del nostro mondo.

Un’altra tematica importante è poi quella del cambiamento climatico, della natura che si sta ribellando al nostro sfruttamento. Mi sembra un argomento molto attuale, di un’importanza fondamentale nell’epoca che stiamo vivendo. E anche in questo caso sono gli adulti a dover riflettere sul modo in cui stanno educando i loro figli ad abitare la nostra Terra.

Il fantasy dunque ha ancora qualche cosa da dire... quali sono gli autori di genere che ami di più?

Credo che il fantasy avrà sempre qualcosa da dire. Perché il fantasy non ha tempo e spesso è ambientato in epoche indefinite. La mia storia, ad esempio, si svolge in un’epoca futura della nostra Terra, ma non lo si capisce subito. Perché i protagonisti sono gnomi che vivono a Bosco Antico e fatati che abitano Bosco Incantato e buona parte del libro si svolge in un’ambiente molto naturale, quasi primordiale, regolato da un amore incondizionato per la natura. Solo ad un certo punto arriveranno nuovi personaggi a far comprendere al lettore l’epoca di riferimento.

Il bello di un’opera fantasy, poi, è che può parlare al mondo del lettore come una gigantesca metafora, o meglio, una lunga fiaba che ha sempre una morale finale. Perché il fantasy ha questo scopo: insegnare qualcosa senza dirlo esplicitamente, proprio come hanno sempre fatto le fiabe classiche. E’ questo che mi emoziona del fantasy e citerei come miei modelli il maestro Tolkyen e la regina J.K.Rowling.

A Tolkyen devo una parte del titolo del libro (e anche molto molto altro). So bene che la “Compagnia dell’Anello” si chiamava in lingua originale “The Fellowship of the Ring”. Ma “fellowship” è una parola troppo difficile per i ragazzi italiani, non l’avrebbero compresa. E allora nel mio libro sarà una bambina di quattro anni a tradurre “compagnia” con “company”, sbagliando un po’ il significato, ma rendendo più orecchiabile il titolo per il lettore. Devo dire che mi suscita sempre molta tenerezza questo passaggio nel libro.

A J.K.Rowling devo invece gran parte di quello che sono. Per spiegare quello che provo per i libri di Harry Potter, per la storia stessa dell’autrice non mi basterebbe un libro intero. Ringrazio solo di aver incontrato per caso i suoi libri ormai 22 anni fa che mi hanno insegnato così tanto della vita stessa!

Difficile non vedere una componente autobiografica...

Il libro è autobiografico in molti dei suoi passaggi. In primo luogo i cinque protagonisti sono i miei cinque figli in una veste fantastica. Direi che si tratta proprio dei loro alter-ego! E per questo alcune cose che racconto sono successe realmente, anche se in tempi e situazioni diverse da quelle narrate. Ma ci tengo a precisare che non si parla della storia della nostra famiglia: anzi, vedrete che i protagonisti vivono vite molto diverse dalla nostra. “The Gimme five Company” è nato come dono speciale ai miei figli, con il desiderio nel 2018 di fermare il tempo e mettere nero su bianco quello che io vedevo ogni giorno accadere nella nostra casa. Desideravo che da grandi potessero sapere chi erano stati da piccoli, quali erano le proprie paure, conoscere le nostre dinamiche familiari, vedere i propri pregi e difetti, il rapporto tra fratelli e con noi genitori…immaginavo che crescendo, poi, avrebbero dimenticato buona parte di questi tempi. E così ho fatto un “fermo immagine” della nostra famiglia. E questa fotografia è servita anche a me e a mio marito Andrea per capire meglio i nostri figli. Da figlia unica, poi, contemplare le dinamiche esistenti tra cinque fratelli è stato un po’ come appropriarmi di qualcosa che non ho sperimentato in prima persona.

Poi ho capito che questa storia poteva insegnare qualcosa anche ad altri ragazzi (e ad altri genitori). L’ho letta, riletta, aggiustata tante volte, in mezzo ad una pandemia globale, alla D.A.D., incastrata in mezzo a quattro attività lavorative familiari. Sono stati anni tosti e, se guardo indietro, mi sembra di aver valicato montagne immense. Ma ce l’abbiamo fatta e il libro è una piccola, grande ricompensa per la nostra tenacia, per aver cercato, come ci ha insegnato un caro amico, di non mollare mai!

Sembra che il volume avrà un seguito. Diventerà il tuo mestiere?

Questo è solo il primo di una trilogia. Il secondo, a dire il vero, è già concluso ed è in fase di revisione. Per pubblicare “The Gimme five Company. La profezia” con la casa editrice Bookabook sono passata attraverso un crowdfunding molto stimolante nell’aprile del 2022. L’accoglienza che ho ricevuto è stata strepitosa e in soli 27 giorni ho superato le 200 copie prenotate che mi davano la certezza della pubblicazione. Ora voglio capire se riproporre il secondo libro con la stessa modalità, oppure provare con un’altra casa editrice. Non appena avrò finito di rileggere il secondo volume, cercherò di riflettere su quale strada sarà più giusta per me.

Sul fatto di poterne fare un mestiere risponderei: “Sarebbe il mio desiderio più grande!”. Nel momento in cui ho cominciato a scrivere avevo dentro di me la certezza che non sarei più riuscita a farne a meno e quindi, sicuramente, non mi fermerò qui. Anche perché, da grande sognatrice, ho già in mente altre storie che non vedo l’ora di far uscire dalla mia testa.

A questo punto sarebbe bello capire quale sia stata l'accoglienza da parte del pubblico. E anche chi ti ha dato una mano e vorresti ringraziare?

Ho ricevuto in questo primo mese commenti commoventi da parte di molti lettori. E ogni volta mi emozionano, soprattutto perché spesso arrivano da chi non mi conosce così bene e mi danno la certezza di “non essere di parte”. Fino a quando erano stati i miei familiari a leggere il libro e ad esserne entusiasti, ancora non credevo fino in fondo che la mia storia avrebbe potuto avere successo. Avevo bisogno di giudizi imparziali ed ora riceverli è una grande soddisfazione.

Vorrei ringraziare proprio la mia famiglia per avermi accompagnata in questo cammino: i miei figli Chiara Luce, Michele, Marianna, Teresa e Giacomo, senza i quali non avrei mai avuto i miei protagonisti, mio marito Andrea (mio primo fan) che è stato testimone della grazia che mi ha accompagnata nei tre mesi in cui ho scritto il libro, ma che conosce bene anche le lacrime, il sudore e “il sangue” che fanno da sottofondo a queste pagine e alla nostra vita, i miei genitori e i miei suoceri, senza i quali non avrei mai potuto prendermi il tempo per realizzare questo desiderio, perché concretamente ci hanno aiutati tantissimo (e continuano a farlo). Crescere e seguire cinque figli non è uno scherzo e ringrazio dell’esistenza di questi quattro super-nonni tuttofare!

Ringrazio, poi, la mia editor Silvia Guberti, che è fossanese, ha creduto in me da subito e questo mi ha dato molta fiducia in me stessa!

E ringrazio la mia casa editrice Bookabook e tutti coloro che hanno sostenuto il mio crowdfunding, permettendomi di raggiungere la pubblicazione.

Grazie all'amica Agata per aver accettato di dialogare con me durante la presentazione e per aver fatto parte da subito di questa “profezia!

Un ultimo ringraziamento al Comune di Fossano per avermi concesso il patrocinio della presentazione al Castello.

Per me è una gioia immensa poter presentare il libro proprio nel luogo in cui è custodita la meravigliosa biblioteca della città di Fossano, uno dei luoghi che amo di più al mondo e dove ho trascorso da bambina e ragazzina infinite ore.

Fabrizio Biolè

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