«Esercitate la carità, ma esercitatela con entusiasmo. I poveri sono e saranno quelli che hanno da aprirci le porte del Paradiso».
Domenica 30 aprile ricorre la memoria liturgica di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, apostolo della carità che unisce i due estremi dell’umanità, il ricco e il povero, legati dal filo della condivisione fraterna e dell’altruismo.
A Bra questo importante appuntamento di fede si irradierà dalla casa natale del Santo, sull’ala della Rocca, in comunione con le suore cottolenghine della città e del mondo. Alle ore 18.30 è in programma la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, dove il 4 maggio 1786 venne battezzato il piccolo Giuseppe Agostino Benedetto.
Anche Torino è pronta a fare festa. Nella solennità di domenica 30 aprile, le celebrazioni si apriranno alle ore 7 nella chiesa della Piccola Casa con la Messa presieduta da Padre Ugo Pozzoli, vicario episcopale per la Vita consacrata della Diocesi torinese.
Alle ore 10 avrà luogo la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo monsignor Roberto Repole, che alle ore 11.30 inaugurerà il nuovo percorso storico nelle stanze abitate da San Giuseppe Benedetto Cottolengo e dai suoi primi collaboratori.
Alle ore 16 monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito di Torino, presiederà la celebrazione eucaristica presso la Rsa Annunziata nella Piccola Casa di Torino con gli ospiti, il personale e i volontari. Alle ore 17, infine, il vescovo ausiliare di Torino monsignor Alessandro Giraudo guiderà i Vespri solenni.
Il Cottolengo in pillole
San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore dell’opera da lui denominata Piccola Casa della Divina Provvidenza che, dopo la sua morte, è popolarmente detta Cottolengo, nasce il 3 maggio 1786 a Bra, in una famiglia medio borghese con salde radici cristiane, primogenito di 12 figli. Alcuni anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, è impressionato dalle condizioni di povertà degli uomini del suo tempo.
Ispirato da Dio e animato da spirito evangelico, in poco tempo Giuseppe Cottolengo dà vita a diffuse iniziative a favore degli uomini più bisognosi mostrando un grande spirito di accoglienza e di fiducioso abbandono a Dio, fino a spendere tutta la propria esistenza per la causa dei poveri, secondo il concetto: “Caritas Christi Urget Nos”.
Pregare, ringraziare e affidarsi è l’essenza di questa festa, che chiama ognuno di noi ad esportare nella vita quotidiana il messaggio che dimorava sulle labbra di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e custodito nel cuore di tutti: “Deo Gratias!”.