Ricade ufficialmente sotto l’etichetta “gioco di carte”, ma la definizione è decisamente riduttiva: quando si parla di poker, infatti gli scenari che si aprono sono molteplici e ciascuno si intreccia con abilità particolari, sfumature culturali e citazioni cinematografiche che fanno ne fanno uno dei passatempi più accattivanti e trasversali di tutti i tempi, non dimentichiamo, infatti, che il poker ha una discendenza antichissima che si intreccia con il gioco persiano dell’ “As-Nas”.
Oggi il poker ha il rigore di una vera e propria disciplina, con tanto di tornei internazionali seguiti da migliaia di appassionati in tutto il mondo, spesso collegati in streaming grazie alle innovazioni digitali per seguire e studiare le tecniche di gioco dei grandi campioni, vere e proprie stelle di fama mondiale. L’impianto di regole alla base del gioco ha dato vita nel tempo a un complesso e articolato sistema di varianti e specialità che offre numerosissime modalità di gioco diverse: i giocatori di lungo corso sanno bene che nel poker non si smette mai di imparare, anche perché regole a parte, la parola chiave è “strategia”, una dimensione che combina doti empatiche, intuito e pensiero probabilistico, tutti elementi che si affinano con l’allenamento costante e con lo studio delle mosse dei campioni. Quali sono i segreti per diventare degli esperti? Ecco qualche suggerimento.
Studia in maniera approfondita i fondamentali
Tutto parte dalle basi. Se nel poker la capacità di prendere decisioni in modo rapido ed efficace è la chiave del successo, i presupposti per questa abilità parte da lontano e cioè dalla profonda conoscenza delle dinamiche di gioco: per i neofiti è fondamentale studiare bene il valore delle mani. Ecco le sei principali:
- carta alta: la carta con il valore più elevato è l’asso, il 2 ha quello più basso;
- coppia: si tratta di due carte di uguale valore;
- doppia coppia: due coppie con lo stesso valore;
- tris: qui le carte di pari valore sono tre;
- full: somma tre carte dello stesso valore e una coppia;
- poker: quattro carte di uguale valore;
In testa alle combinazioni vincenti ci sono, poi, le scale, composte da cinque carte di qualsiasi seme in sequenza. Se il seme è lo stesso abbiamo una scala a colore. La Scala reale, infine, è quella con il valore più alto, è anche la più rara e combina una successione di carte dello stesso seme del tipo asso - re - regina - fante - dieci.
E ora la strategia…
Dopo questa rapida digressione sul sistema dei punti, arriviamo al cuore del gioco: la strategia. Seguendo qualche semplice, ma efficace accorgimento, i risultati non tarderanno ad arrivare. Uno dei suggerimenti più frequenti, ad esempio, è quello di giocare subito la mani forti: l’obiettivo è costruire il piatto e guadagnare di più. E’ giusto anche giocare poche mani, ma è consigliabile farlo in modo aggressivo, spingendo sulle combinazioni che hanno un potenziale più alto. Altra regola d’oro: mai “limpare” per primo: chi entra nel piatto chiamando semplicemente il “big blind” appare subito debole e passivo. Infine è sempre meglio evitare di bluffare a vuoto, soprattutto se si è ancora inesperti: il bluff, a cui la campionessa Maria Konnikova ha anche dedicato un libro, è un elemento fondativo del gioco del poker, ma va praticato con saggezza.
Occhio alla posizione!
Ogni strategia vincente nasce dalla capacità di giocare in modo rapido e decisivo, finalizzando il proprio progetto punti senza sbavature. In quest’ottica ad avere un ruolo chiave è una posizione. Si tratta di una regola universale, che accomuna il Texas Hold’em, e il poker all’italiana. Proprio in questa versione, tuttavia, il posizionamento diventa cruciale poiché consente di accedere a informazioni di gioco importantissime. Nella versione italiana, detta anche a 5 carte, infatti, è possibile determinare una vera e propria strategia osservando attentamente quante carte vengono cambiate dagli avversari: il giocatore che si trova sul bottone gode di un significativo vantaggio.
Facciamo qualche esempio: se notiamo che il nostro avversario cambia tre carte, è probabile che disponga solo di una coppia di partenza. Se, invece, cambia una sola carta, possiamo ipotizzare che stia cercando di finalizzare una scala a colore o eventualmente una doppia coppia. Se, infine, uno dei giocatori sceglie di cambiare due carte, è possibile che abbia in mano un tris o una coppia con un kicker alto, un asso ad esempio.
Certo, fare valutazioni di questo tipo significa aver già una competenza piuttosto elevata, oltre che una profonda conoscenza delle logiche che dominano il poker: per i principianti sembra un traguardo inarrivabile, ma tutto ciò che occorre è una pratica costante. Con il tempo si sarà in grado di determinare il proprio approccio strategico e di interpretare quello dei propri avversari, per farlo sarà importante affinare la propria capacità di osservare i segnali inconsapevoli che arrivano dagli altri giocatori. In ogni caso, il migior modo per capire come il gioco funziona è quello di fare pratica attravverso il miglior sito di poker nel mercato italiano. Tra le molteplici opzioni, la loro proposta più popolare è decisamente il Texas Hold’em, preferito dalla maggior parte degli utenti nazionali ed internazionali.
I consigli dei campioni
Se una buona padronanza delle regole di base è cruciale per vincere al tavolo verde, un altro degli aspetti da coltivare è l’osservazione del gioco dei campioni. Questi ultimi, in particolare, sono prodighi di suggerimenti preziosi per migliorare tecnica e strategia.
Per avere successo, suggerisce Joe Hachem, non bisogna mai innamorarsi delle proprie carte. Nel poker, d’altra parte, la situazione muta in fretta e bisogna evitare l’errore di concentrarsi solo sul proprio gioco senza studiare quanto accade intorno.
Bisogna, poi, credere sempre nelle proprie possibilità, parola di Daniel Negreanu: il campione canadese consiglia ai neofiti di non farsi intimidire dal proprio avversario.
Può sembrare scontato, ma in molti casi non lo è: mai avere fretta. A ricordarlo è Scott Blumstein che sottolinea quanto la pressione, deleteria per i pokeristi, sia all’origine di scelte sbagliate. Molto importante, poi, è la capacità di dissimulare: Su questo Mike Sexton non ha dubbi e ai giocatori alle prime armi suggerisce di chiamare poco e puntare tanto, così facendo, infatti, avranno la possibilità di nascondere le insicurezze che caratterizzano il gioco tipico di chi ha poca esperienza. Tra le regole d’oro c’è poi quella che Erik Seidel ricorda sempre a chi si avvicina al poker per la prima volta: bisogna imparare a capire quando è il momento di foldare piuttosto che giocare un’altra mano.
Infine: “poche chiacchiere”. Il consiglio spassionato arriva dall’attrice e doppiatrice americana Jennifer Tilly che, da navigata pokerista, ricorda che il table talk è molto pericoloso e nella maggior parte dei casi offre agli avversari possibili indizi sulla nostra giocata, a volte anche in modo inconsapevole.
Per raggiungere l’eccellenza nel gioco del poker è estremamente importante esercitarsi con dedizione e costanza: certo, apprendere le regole di base è il primo passo fondamentale, ma poi inizia il bello e via via che si diventa più pratici ed esperti ci si può dedicare a tutte quelle affascinanti sfumature di strategia che vanno a plasmare il proprio stile e la propria identità al tavolo verde. I giocatori di lungo corso lo sanno: una disciplina ricca di varianti e specialità come il poker offre sempre nuovi spunti per imparare. Ecco perché, soprattutto quando si muovono i primi passi è fondamentale studiare il gioco delle star del poker: osservarne tattica, piccoli trucchi e sfumature è il modo migliore costruire solide basi di apprendimento.
D’altra parte sono proprio i campioni a elargire consigli e suggerimenti e a invitare i neofiti ad avere fiducia nelle proprie capacità: questo atteggiamento mentale si rivela un prezioso alleato che concilia calma e lucidità. E’ poi molto importante, ricordano gli esperti, giocare con calma, senza cedere alla fretta e alla pressione: in questo modo si manterrà uno sguardo attento a tutto ciò che accade al tavolo evitando di restare concentrati solo sul proprio gioco.
Capacità di osservazione, acume strategico e capacità di pensare in termini probabilistici vanno poi a completare quel set di competenze che al tavolo verde, così come nella vita quotidiana si rivelano preziose: d’altra parte il poker non è una perfetta metafora della vita?