Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata alla redazione dal gruppo consigliare "Cuneo Mia".
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Dopo nostre ripetute richieste ieri speravamo di incontrare il Presidente della Regione, l’Assessore alla sanità e il commissario dell’Azienda ospedaliera sul tema del finanziamento del nuovo ospedale di Cuneo.
L’incontro è iniziato con circa venti minuti di ritardo quando si sono presentati il solo Assessore Icardi e il suo entourage, ma non il presidente Cirio. L’Assessore si è ancora preso circa mezz’ora del tempo a disposizione per comunicarci cose che già erano note poi abbiamo avuto l’opportunità di apprendere alcuni dettagli della trattativa in corso con l’azienda che ha proposto il partenariato pubblico-privato dal dottor Tranchida, con preghiera di riservatezza. Nel poco tempo rimasto abbiamo avuto modo di chiedere all’Assessore regionale di metterci a disposizione la documentazione presentata con la proposta di partenariato, oltre ai rilievi fatti da IRES, DIPE e dal gruppo tecnico regionale che si occupa della proposta stessa.
Al commissario Tranchida abbiamo chiesto contezza della proposta presentata dal gruppo Fininc, delle relazioni della advisor Paragon Business (ingaggiato per valutare aspetti economici e finanziari della proposta), dei pareri espressi dall'azienda sanitaria dell'Emilia Romagna incaricata dalla valutazione degli aspetti clinico funzionali della proposta, delle relazioni prodotte dagli uffici interni dell'Azienda ospedaliera e delle relazioni e i pareri dei soggetti esterni chiamati. La risposta: "Solo se ci saranno pareri legali che lo consentono vi verranno fornite".
Le nostre richiesta di accesso agli atti in quanto amministratori comunali sono supportate dai recenti pareri del Consiglio di Stato. Saremo comunque tenuti al segreto d'ufficio ma potremo svolgere il nostro lavoro ispettivo e di vigilanza come rappresentanti degli interessi dei cittadini. Come rappresentanti dei cittadini cuneesi, non potevamo non chiedere un dibattito pubblico sull’argomento dell’ospedale. E’ questa un’opera di fondamentale importanza per per tutti pertanto è fondamentale informare su contenuti, costi e modalità attuative e dare ai cittadini il modo di esprimersi come previsto dall’ordinamento con DPCM 76 del 2018 pubblicato sul sito del ministero dei trasporti e infrastrutture. La risposta a questa nostra richiesta è stato un secco no.
Niente di nuovo sotto il sole, le previsione della vigilia sono state rispettate: si continua a vivere nella speranza di un piano B che una volta era il piano A che poi è diventato il piano PPP.