“La battaglia che noi abbiamo fatto è politica, non sugli aspetti burocratici o meno”.
È il commento di Mauro Fantino del comitato “No Biodigestore”, all'indomani della sentenza del Tar del Piemonte che ha giudicato imammissibile il ricorso della Giunta borgarina presentato contro il biodigestore. Nello specifico si puntava all'annullamento della delibera del 17 febbraio scorso con cui l'assemblea Acsr-Cec votò sì per l'accettazione del contributo PNRR da 12,8 milioni di euro.
Mauro Fantino era nella Giunta Beretta ed è stato il primo a schierarsi contro il progetto del biodigestore, arrivando anche a rassegnare le dimissioni da assessore nel dicembre 2019: “L'impianto prospettato è sovradimensionato per il cuneese, non è baricentrico alla Provincia, avrà costi elevatissimi di gestione e i cittadini si troveranno a dovere pagare con le bollette annuali il passivo che ne deriverà. A nessuna delle questioni che abbiamo posto è stata data risposta”.
E chiude: “Ora attendiamo di vedere il progetto dell'opera per produrre in sede di VIA le nostre osservazioni se necessarie. E poi il nostro lavoro ovviamente continuerà nel tempo per monitorare l'iter dell'opera ed informare i cittadini. Naturalmente sempre ricordando chi sono i responsabili di questa scelta sbagliata fatta sul nostro territorio”.
Intanto da Acsr continua la linea del silenzio: l'Azienda Cuneese Smaltimento Rifiuti non commenta la vicenda.