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Attualità | 24 gennaio 2024, 17:25

Ospedale unico di Cuneo, INC pronta ad adeguare il progetto: domani l’incontro con Cirio e Icardi

I vertici regionali si preparano ad aggiornare sull’andamento del progetto. Manassero non commenta prima dell'incontro ufficiale; critici Bongiovanni, Boselli e Sturlese: “Vogliamo vedere numeri, basta confusione”

L'ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo

L'ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo

Il progetto di costruzione del nuovo ospedale unico della città di Cuneo entra ufficialmente nel 2024 domani (25 gennaio) alle 14, quando l’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio presenteranno lo stato di avanzamento del progetto in un incontro pubblico all’ospedale Santa Croce.

La notizia è arrivata negli scorsi giorni, a seguito della conferma da parte della INC Spa di Torino – azienda privata dietro la stesura del progetto di fattibilità tecnica ed economia – di adeguare quanto già realizzato alle indicazioni formulate da SDA Bocconi, l’advisor nominato mesi fa dall’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle.

Temporaneo "no comment" della Manassero

Rimane insomma confermato il cronoprogramma attuale. E si attende finalmente la convocazione - “nelle prossime settimane” - della conferenza preliminare dei servizi.

La sindaca di Cuneo Patrizia Manassero sceglie la strada dell’attesa paziente e istituzionalmente rispettosa: “Per qualunque commento, attenderei di sentire ciò che i vertici regionali diranno domani - aggiunge - : un quadro generale ce l’abbiamo, perché il direttore Tranchida ci tiene costantemente informati, ma credo sia giusto aspettare le dichiarazioni della Regione”.

"Advisor 'rete di sicurezza' per evitare responsabilità"

Tra i banchi del consiglio comunale, però, c’è chi non si lascia trasportare dall’entusiasmo. Come i consiglieri Giancarlo Boselli (Indipendenti), Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), da sempre tra i più critici nei confronti della soluzione pubblico privata.

E’ noto che siamo contrari a togliere l’ospedale da Cuneo e che la nostra azione per costruirlo completamente nuovo dov’è oggi continua – commenta il primo - . Stiamo assistendo soltanto a un passaggio del lungo iter che ASO e Regione devono ancora completare per dare attuazione alla procedura di partenariato pubblico privato. Ma tutto è segreto, riservato, in modo che le cittadine i cittadini e i loro rappresentanti non possano vedere bene che cosa sta accadendo ed esprimere valutazioni: in cinque anni la Regione non è riuscita a fare l’ospedale, ora è in affanno perché le elezioni stanno arrivando. Ma ad oggi non è ancora detto che questa procedura si concluda positivamente”.

La pre conferenza dei servizi (che istituzionalmente non esiste) è un’invenzione per prendere ancora tempo, come nel caso della fantomatica cabina di regia in Prefettura – conclude l’Indipendente di via Meucci - . Attendiamo con curiosità che venga dichiarata la fattibilità, e quindi di vedere che si assumeranno la responsabilità di dichiarare la convenienza economica e la sostenibilità finanziaria del progetto rispetto al classico finanziamento pubblico”.

La regione afferma che il nuovo progetto presentato da INC ha dato risposte esaurienti alle oltre trenta osservazioni presentate dall'ASO, citando il giudizio dell'advisor e di altri consulenti emiliani per la parte sanitaria – aggiunge il decano dell’assise comunale Sturlese - . Ma noi sappiamo che gli advisor, oltre a indirizzare pesantemente la politica sanitaria, spesso fanno gli interessi dei proponenti privati dei partenariati pubblico-privati e dei committenti pubblici. Quindi non stupisce l'esito di queste valutazioni”.

Chi ci rimette sono i cittadini e le casse dello Stato. Ma a Cuneo rimarrebbero le pesanti conseguenze sociali ed economiche di una scelta assolutamente errata, contro la quale continuerà la nostra dura opposizione”.

Per il momento abbiamo solo sentito parole. Siamo passati dalla conferenza di intenti di un anno fa (dove il presidente Cirio ci aveva messo la faccia e aveva detto ‘avremo l'ospedale chiavi in mano a dicembre 2028’), alla conferenza dei servizi preliminare di quest'anno: aspettiamo di avere dei numeri sulla spesa e sul cronoprogramma – conclude Bongiovanni - . Intanto tutti i nostri calcoli sui costi in più del partenariato non sono mai stati smentiti. Abbiamo visto che i manager e i direttori non sappiano assumersi le proprie responsabilità rivolgendosi sempre a degli advisor per avere le spalle coperte”.

Simone Giraudi

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