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Sanità | 29 febbraio 2024, 20:18

Restituire il controllo degli arti ai pazienti con lesione al midollo spinale: presentato a Verduno il progetto Brain Spine Interface (VIDEO)

Una grande sfida scientifica: creare un “ponte digitale” tra cervello e midollo spinale cervicale. La ricerca potrebbe aprire la strada anche al trattamento della paralisi degli arti superiori dopo l'ictus

I momenti salienti della giornata all'ospedale di Verduno (Fotogallery di Barbara Guazzone)

I momenti salienti della giornata all'ospedale di Verduno (Fotogallery di Barbara Guazzone)

Presentato oggi, giovedì 29 febbrai, all’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, un progetto quinquennale che mira a ripristinare, nei pazienti che hanno subito una lezione del midollo spinale, il controllo volontario degli arti superiori collegando l'attività corticale alla regolazione della stimolazione elettrica del midollo spinale cervicale.

Questo progetto di ricerca, che potrebbe aprire la strada anche al trattamento della paralisi degli arti superiori dopo l'ictus, parte dal successo ottenuto da due neuro scienziati dell’Università di Losanna, i professori Jocelyne Bloch e Grégoire Courtine, la cui tecnica rivoluzionaria, illustrata sull’autorevole rivista Nature, ha recentemente dimostrato come la stimolazione elettrica applicata a livello della regione lombosacrale del midollo spinale, associata a programmi di riabilitazione, dia l’opportunità a persone con lesioni alla spina dorsale di recuperare il controllo volontario delle gambe anche diversi anni dopo l’infortunio.

Si tratta di un sistema digitale che fa da ponte tra cervello e midollo spinale in modalità wireless, ripristinando la trasmissione che era stata interrotta.

Durante l’incontro che si è svolto all’Ospedale di Verduno, Michel Roccati, trentenne rimasto paralizzato per un incidente in moto, ha dato una dimostrazione pratica di come sia tornato a camminare grazie agli elettrodi impiantati nel suo midollo spinale.

La fase di sviluppo del progetto Brain Spine Interface (BSI), che verrà realizzata grazie al contributo della Fondazione CRT e della Fondazione Ospedale Alba–Bra Onlus, consiste nell’implementazione della ricerca in modo tale che questo ponte digitale di collegamento tra pensiero e attivazione muscolare, consenta ai pazienti di recuperare il controllo parziale dei movimenti degli arti superiori dopo la paralisi, permettendo non solo un miglioramento immediato dei movimenti del braccio e della mano, ma anche un recupero neurologico duraturo durante la riabilitazione.

Nelle video interviste che seguono, la testimonianza di Michel Roccati, il racconto dei ricercatori Jocelyne Bloch e Grégoire Courtine e i commenti di Luigi Icardi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Luciano Scalise, direttore generale della Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus.

“I sorprendenti risultati raggiunti dal progetto Brain Spine Interface mostrano in maniera evidente quanto il sostegno alla ricerca possa tradursi in benefici concreti per la collettività. Come Fondazione CRT abbiamo appoggiato e creduto fin dal principio, insieme a Fondazione Ospedale Alba Bra Onlus, nella sfida dei ricercatori dell’Università di Losanna. Per questo, poter essere testimoni dei grandi passi avanti fatti da questo progetto, grazie al quale si può restituire il controllo dei movimenti a pazienti con il midollo spinale danneggiato, ci rende particolarmente orgogliosi”, afferma il Presidente della Fondazione CRT Fabrizio Palenzona.

“Ciò che rende questa ricerca così straordinaria è il suo impatto potenziale sulla comprensione stessa dei meccanismi alla base di coordinazione mente e arti. Attraverso l'indagine, i ricercatori di Losanna stanno aprendo porte che una volta sembravano chiuse. Come Fondazione Ospedale siamo orgogliosi di contribuire ad esplorare, a sognare e a innovare, con una ricerca che ci auspichiamo troviamo le chiavi per sbloccare il futuro della conoscenza e della cura in questo campo”, dichiara Bruno Ceretto, Presidente della Fondazione Ospedale Alba-Bra.

“È motivo di grande orgoglio che due realtà piemontesi siano coinvolte in una ricerca tanto prestigiosa per la cura dei pazienti con lesioni al midollo spinale. Questo progetto è la dimostrazione dell'eccellenza della nostra sanità sia sul fronte della ricerca sia su quello della cura ed è l'ulteriore conferma di quando la collaborazione con le fondazioni e il mondo accademico possa offrire straordinarie possibilità di innovazione in campo scientifico e terapeutico”, dichiara il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

(Alcune immagini sono concesse in Creative Commons Attribution 4.0 International License da https://www.nature.com/)

Andrea Olimpi

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