Festa della donna a Saluzzo con il ritrovo questa mattina, venerdì 8 marzo, in piazza Buttini, nell’area verde dell’ex tribunale accanto all’albero di Giulia Cecchettin, il Ginkgo biloba dedicato a lei dalla cittadinanza, piantato da 500 studenti delle scuole nel novembre scorso e diventato un luogo simbolico di ritrovo e di motivazione.
Oggi è stata inaugurata una stele (realizzata grazie alla dittà La.ra) dedicata a "Giulia, amica, sorella, figlia" e a tutte le donne vittime di violenza.
Ad aprire e condurre il momento è stata l’assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune Attilia Gullino che ha ringraziato i rappresentanti della Consulta e del Comune (presenti il sindaco Calderoni e componenti della Giunta), insieme alle numerose associazioni per il loro operato di anni sul territorio e per la sensibilizzazione sui temi del rispetto e della lotta alla violenza.
”La vicenda di Giulia - ha affermato - è stata un vero e proprio trauma per molti giovani perché riguardava due coetanei, appartenenti ad un mondo non dissimile al loro. Purtroppo Giulia non è però stata l’unica, nè l’ultima; questo momento e’ dedicato a tutte le donne uccise e a tutte coloro che combattono ogni giorno contro le diverse forme che la violenza di genere può avere; sappiamo che la strada da percorrere è ancora lunga e deve passare necessariamente dal coinvolgimento della parte maschile e dei giovani, con educazione al rispetto e all’ascolto.
Speriamo che questa iniziativa dia coraggio a tante donne e le aiuti a sentirsi meno sole. A Saluzzo c’è una rete efficace di sostegno: promuoverla e farla conoscere è importante".
A far da corona alla cerimonia, un florilegio di riflessioni, bilanci di attività, letture, parole riportate, poesie delle rappresentanti dei sodalizi femminili e di alcune partecipazioni maschili, testimonianza dell’unione e vicinanza sulle tematiche.
”Mai più sole" rappresentata da Liliana Costamagna si è fatta sentire con la forza dei risultati associativi che si concretizzano nel sostegno alle donne vittime di violenza e nel loro riaccompagnamento alla vita, mentre la presidente della Diapsi (Associazione in difesa dei malati psichici) Silvana Palleria ha regalato ai presenti la poesia “Quelle come me” di Alda Merini, dedicata alla inestimabile bellezza delle donne generose.
Bruna Chiotti, presidente Fidapa Saluzzo con il messaggio di andare avanti nel percorso, uomini e donne insieme, ha "ceduto il microfono" ad un rappresentante maschile Lorenzo Quaglia, che a sua volta, ha dato voce al padre di Giulia, nel toccante discorso fatto al funerale della figlia.
Poi la parola ad un altro rappresentante uomo: Giovanni Rubino, ex detenuto del penitenziario saluzzese, ora inserito nel sistema lavoro della città che con l’associazione “Liberi dentro” rappresentata da Bruna Chiotti, ha portato fuori, oltre le sbarre, il pensiero sulla donna e sulla parità di genere, scritto dai detenuti della sezione universitaria del carcere Morandi.
Presenti la Lilt, l’associazione Penelope, lo Spazio culturale piemontese con il regalo di una poesia letta dalla fondatrice Angela Delgrosso, come ha fatto Manuela Maisa, responsabile dei Servizi alla persona del Comune.
La presidente della Consulta femminile Maria Barrera, ha equiparato il femmicidio di Giulia ad trauma sociale, che separa il prima e il dopo, su cui si può lavorare per progettare e che può aiutare i giovani in un percorso di cambiamento. Sempre Maria Barrera, in rappresentanza del club Zonta Saluzzo, ha portato il pensiero motivante di Amelia Earhart, icona zontiana, pioniera del volo 100 anni fa, prima donna a sorvolare l’Atlantico, simbolo delle donne libere che hanno il coraggio di osare.