Una situazione complicata quella della viabilità del rione di Mondovì Piazza che, soprattutto a chi non risiede nel rione, appare a tratti ostica da interpretare fra divieti, zone a traffico limitato, area pedonale urbana e chiusure dovute a lavori.
Una situazione che in parte dovrebbe risolversi con la riapertura di via Marchese d'Ormea, chiusa al traffico veicolare dallo scorso marzo in via precauzionale, a causa di un cedimento nei bastioni, provocato da infiltrazioni d'acqua e liquami, nel tratto che va dalla fine di vicolo Pizzo fino a vicolo Vivalda.
Una scelta ponderata quella della chiusura perché il maltempo ha poi causato una depressione sull'asfalto, proprio in corrispondenza del cedimento che era stato attenzionato.
Un 'fulmine a ciel sereno' perché i bastioni in fregio a via Marchese d’Ormea sono da anni oggetto di interventi e attenzioni da parte dell’Amministrazione comunale, impegnata in una difficile ma doverosa opera di salvaguardia e mantenimento architettonico. Un intervento effettuato in tre diversi lotti: il primo tra vicolo Vivalda e via Carassone, riaperta nel 2021 (leggi qui), un secondo in corrispondenza della cabina Enel (leggi qui), e l'ultimo relativo ai bastioni in fondo a vicolo Pizzo, a lato del tunnel della Quinta Armata.
Ora, a un anno di distanza dalla chiusura, l'amministrazione ha ricevuto l'ok della Soprintendenza e la Giunta potrà procedere con l'approvazione del progetto esecutivo che consentirà l'intervento di messa in sicurezza e la riapertura della strada.
La momentanea chiusura di via Marchese d'Ormea è particolarmente sentita dai residenti perché garantisce il transito diretto da Piazza a Carassone, anche nelle ore scolastiche nelle quali via Vico non è percorribile per il passaggio degli studenti e la sera, quando piazza Maggiore non è transitabile per l'Area Pedonale Urbana.
Al momento l'alternativa, per non scendere dalla collina e attraversare Breo, è l'utilizzo di strada del Beccone che, per conformazione e scarsa visibilità, difficilmente può sopportare un aumento di traffico.
A preoccupare però è anche l'aumento di traffico che, inevitabilmente, verrà a riversarsi in via Vasco con l'arrivo dei nuovi residenti del complesso della Madonnina, in fase di recupero, che metterà a disposizione circa 70 alloggi.
La strada - percorribile a doppio senso, ad eccezione degli orari di ingresso e uscita delle scuole - è l'unica via d'accesso al complesso e bisognerà trovare una soluzione per renderla 'vivibile' soprattutto negli orari di punta.
Al momento, lo ricordiamo, la strada è a doppio senso, con l'istituzione del senso unico a salire, nei giorni scolastici (dalle 7.40 alle 8.05 e dalle 12.50 alle 13.30).
Proprio per agevolare il rispetto di questi orari, nei giorni scorsi è stato inserito un cartello aggiuntivo, in prossimità dei mezzi che escono dal complesso della Madonnina ai quali non era visibile la cartellonistica verticale posta all'imbocco di via Vasco.
Istituire un senso unico permanente? Mettere un semaforo simile a quello che regola la viabilità alla Cittadella?
Nel 2022, con l'amministrazione Adriano, il tema era emerso nel corso del consiglio comunale e - all'epoca - non si escludeva l'ipotesi di sviluppare un percorso che da via Vasco proseguisse sotto il cavalcavia della funicolare, che si immettesse sulla strada del 'Baruffi' e successivamente in via Tortora. Un'ipotesi di cui al momento non si hanno più notizie e che comporterebbe anche criticità per il bosco della Nova, opera di recente riapertura e progettazione con sentieristica inclusiva.
"Una volta che - spiega il sindaco Luca Robaldo - procederemo con l'organizzazione di un incontro pubblico con i residenti del rione per valutare le criticità e possibili soluzioni".
L'incontro potrebbe già essere convocato per la fine del mese.


















