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Cronaca | 16 aprile 2024, 07:12

Morì dopo l’incidente sul lavoro a Canale: di fronte al giudice sfilano i consulenti di accusa e difesa

Discussione e sentenza fissati per il prossimo ottobre, a cinque anni e cinque mesi dai fatti

Il palazzo di giustizia di Asti

Il palazzo di giustizia di Asti

E’ annunciata per ottobre, a cinque anni e altrettanti mesi da quei tragici fatti, la sentenza del processo che dovrà stabilire eventuali responsabilità penali nella morte del 23enne manovale Giacomo Rosso, collaboratore di un agriturismo di Canale, nel Roero, che l’8 maggio 2019 perse la vita mentre era ricoverato al Cto di Torino, dopo quattro giorni di un ricovero eseguito con urgenza dopo l’incidente di cui fu vittima mentre alla guida di un mezzo meccanico era impegnato in alcune lavorazioni, nella fattispecie nello spostamento di alcune pesanti rotoballe.  

Lunedì scorso, 8 aprile, in Tribunale ad Asti si è tenuta una nuova udienza del procedimento per omicidio colposo aperto nei confronti del 64enne titolare dell’azienda presso cui il fatto ebbe luogo. 

Davanti alla giudice Roberta Dematteis sono sfilati prima i consulenti dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Laura Deodato a partire dal dottor Moreno Bertoni, medico legale e delle assicurazione. Già dirigente medico della Città della Salute e della Scienza di Torino, il consulente ha riferito in merito alle cause della morte, dovute al grave trauma e alla conseguente frattura subita alla base cranica. 

Tra i consulenti dell’accusa hanno quindi deposto l’ingegnere torinese Simone Cipriani – che ha indagato la cinematica dell’incidente, insieme alla dinamica dell’infortunio e alla causa dello stesso – e il consulente investigativo Edi Sanson, che aveva avuto mandato di esaminare i rilievi anche fotografici dell’incidente, con l’autorizzazione a effettuare un sopralluogo e ricostruire la dinamica dell’evento avendo cura di approfondire la presenza di tracce ematiche sul luogo e sul mezzo meccanico per il trasporto della rotoballa. 

A seguire si è quindi sentito l’ingegnere torinese Alberto Giulietta, consulente della difesa il quale ha riferito come, secondo gli accertamenti da lui compiuti, "nessuna contestazione si può muovere al datore di lavoro, che aveva fornito macchine in perfette condizioni di funzionamento, sull’utilizzo delle quali gli addetti avevano la necessaria esperienza". 

La lunga giornata di audizioni si è conclusa col rinvio all’udienza del prossimo 30 settembre, quando verranno sentiti i testi della difesa ed è previsto l’esame dell’imputato. Il 14 ottobre sono fissati la discussione e la sentenza. 

Il 20 novembre scorso l’imprenditore era stato condannato a un’ammenda di 3mila euro in un procedimento parallelo aperto per l’omessa formazione in tema di sicurezza impartita al giovane. L’uomo non avrebbe in particolare previsto le necessarie cautele nell’utilizzo della minipala, mentre altre mancanze avrebbero riguardato il deposito dentro il quale le rotoballe venivano sistemate. 

E. M.

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