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Attualità | 08 settembre 2024, 19:33

Cuneo, “Di piazza in piazza” sulle missive tra Comune e Consiglio: “Affermazioni paradossali, si finge che i cedri di piazza Europa non esistano”

L’associazione “Di piazza in piazza” commenta i recenti sviluppi in merito all’iter di realizzazione del processo di riqualificazione

Foto: Simone Giraudi

Foto: Simone Giraudi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dall’associazione “Di piazza in piazza” incentrata sugli ultimi sviluppi relativi al progretto di riqualificazione di piazza Europa a Cuneo.

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Dal giugno scorso il nostro Comune intrattiene una fitta corrispondenza con il gruppo di monitoraggio della Presidenza del Consiglio che ha l’incarico di valutare e finanziare l’ennesimo progetto su piazza Europa (quello che, per intenderci, vorrebbe trasformare uno spazio limitato in parco di divertimento per bambini e ragazzi, per eventi a favore del commercio, con acqua, giochi, gazebo, ma senza cedri).

A Roma, nel gruppo di monitoraggio, ci devono essere persone serie e precise che inviano ripetutamente richieste di approfondimenti, giustificazioni e cifre su quanto si vuole realizzare sulla piazza con il finanziamento del “Bando Periferie”. Nell’ultimo carteggio Cuneo- Roma sono contenute affermazioni paradossali che vorremmo sottolineare, in particolare lasciando in attesa i contenuti relativi ai cedri che verranno commentati a breve dai tecnici delle associazioni ambientaliste cuneesi e della nostra associazione.

Recentemente si è chiesto dalla capitale: la riqualificazione di piazza Europa, così come progettata, è per caso in contrasto con l’articolo 15 del le Norme di attuazione del Piano regolatore di Cuneo che protegge il verde esistente? E ancora: quali sono le ragioni che giustificano l’imprescindibile necessità di abbattere i cedri che, malauguratamente, si trovano piantati nella piazza stessa?

Si risponde da Cuneo: “Certo che il nostro progetto su piazza Europa risponde al succitato articolo 15 delle Norme di attuazione. Lì sta scritto che il verde va protetto nelle aree verdi ma sulla piazza di verde non ce n’è, lo dicono le mappe del piano regolatore che registra in quella zona un’area a parcheggio e da riqualificare, dunque l’articolo 15 non si può applicare a protezione di un verde che c’è solo su cedri assolutamente non previsti e abusivamente insediatisi sulla piazza”.

Come si sentiranno quelle serie persone del gruppo di monitoraggio? Forse un po' irritate? Speriamo solo divertite.

Si risponde ancora da Cuneo: “Comunque quei cedri, non previsti dal piano regolatore e dunque inesistenti, non potrebbero essere salvati che da un regolamento del verde che oggi, a Cuneo, non esiste”.

Giusto, confermiamo noi al gruppo di monitoraggio. A Cuneo crediamo nella crisi climatica e parliamo dell’Agenda Onu 2030 ma almeno due bozze di piano del verde sono gelosamente conservate negli uffici comunali a partire dal 2018, inviate dalle associazioni ambientaliste e i gruppi consiliari del Movimento Cinque stelle e di Cuneo per i Beni Comuni. Nessuna amministrazione, neppure questa, ha trovato il tempo e il modo di approvarli.

Come si sentiranno a Roma nell’apprendere che un’ inerzia amministrativa, colpevolmente protrattasi per anni, viene addotta come giustificazione dalla responsabile dell’inerzia stessa? Offese di fronte al paradosso? Speriamo in persone dotate humor.

La relazione del Comune di Cuneo a Roma non finisce qui. Seguono una serie di sgrammaticate supposizioni sulla salute e sul destino nefasto di quei cedri, che non esistono ufficialmente, fatte da un esperto di alberi che usa troppo spesso parole come “ è probabile che…”., “è difficile che”…” forse”… “di solito”, “presumibilmente”. Ci spiace per tutta quella carta sprecata per il parere (che molto scentifico non sembra) di un tecnico che la nostra amministrazione ha incaricato e che, ulteriore paradosso, non ha intenzione di utilizzare in quanto i cedri che non esistono ha già deciso di tagliarli in quanto ostacolo alla mirabolante “riqualificazione”.

Chissà se anche a Roma constateranno che quegli alberi fantasma non hanno ostacolato parcelle per progetti, relazioni e pareri, per 40 mila euro fin qui, che sono finiti ripetutamente nei cestini per mancanza di visione, condivisione e metodo.

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