Non aveva avuto dubbi Cristiano Cottafavi, Console Generale d’Italia a Francoforte, donando qualche anno fa alla città di Dronero alcuni libri riguardanti tematiche politico-diplomatiche, oggi custoditi nel prezioso archivio del Centro Giolitti.
Nato a Giaffa, in Israele, il 12 novembre 1953, lo scorso 9 luglio a Dronero si sono svolti i suoi funerali. L'Amministrazione comunale lo ha accolto nella tomba del Benefattori presso il Cimitero monumentale, dove ora riposa insieme agli Allemandi, Don Raviolo, Luigi Mallé ed altri personaggi che hanno avuto un profondo legame con la cittadina.
Cavaliere ordine al merito della Repubblica Italiana, laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Torino nel 1982 e volontario nella carriera diplomatica dal marzo 1984, Cristiano Cottafavi nel 1985 aveva iniziato la sua carriera come Segretario di legazione. È stato secondo segretario ad Islamabad, dove nel 1987 ha ricoperto l’incarico di Secondo segretario commerciale. Nominato Primo segretario di legazione, nel 1988 è stato Primo Vice Console a Monaco di Baviera, dove è diventato Console aggiunto nel gennaio del 1990. Consigliere di legazione a Dakar fino al 1994, tornato in Italia, è stato impiegato all'Ispettorato Generale del Ministero e degli Uffici all'estero. Nel 1997 è stato Consigliere commerciale a Berna, poi Consigliere di ambasciata, nonché Primo consigliere commerciale, carica che ha ricoperto anche a Vienna, dove è rimasto dal 2001 al 2005. Nel 2005 è tornato alla Farnesina. Nominato ministro plenipotenziario nel 2009 e Console Generale di prima classe a Francoforte nel 2011, è stato alle dirette dipendenze del Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica nel 2005, 2010 e 2015.
Negli anni è stato prezioso partner per la Easy Diplomacy, che lo ricorda con profonda stima e riconoscenza: “Ha sempre messo al centro il rispetto delle regole, la sobrietà del gesto, la forza silenziosa del protocollo. Cottafavi ci ha accompagnati negli anni con la sua profonda conoscenza ed esperienza nei dialoghi internazionali con i governi e nella formazione in materia di cerimoniale, lasciando un'impronta indelebile nel percorso di Easy Diplomacy. Oggi, più che mai, il suo esempio ci ricorda che la diplomazia è un’arte che si affina nel tempo. Sottile, ma decisiva. E profondamente umana”.
Il padre era un diplomatico, la mamma invece una principessa austroungarica. Il legame di Cristiano Cottafavi con Dronero, rimasto intatto nel tempo, preziosa eredità della nonna paterna la cui famigia, Savio, viveva nell’antico palazzo, oggi sede il Civico Istituto Musicale. Erano i primi del ‘900 quando suo nonno paterno, discendente di una famiglia benestante di Correggio, in Emilia-Romagna, giunse a Dronero come glovane ufficiale alpino e proprio qui conobbe e sposò la giovane e bellissima Agnese Savio.
“Non mancava mai da parte sua quel fermarsi e fare due parole. Era una persona piacevolissima, brillante, ironica ed appassionata”. In molti a Dronero conoscevano Cottafavi. Un legame mai interrotto con la cittadina, facendo ritorno nei mesi estivi ed ogni qualvolta che poteva. Qui oggi non solo riposa ma lascia un significativo ricordo a quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzare le sue raffinate doti intellettive ed umane.













