Sono stata in Valle Varaita, in una frazione di Frassino denominata Meyra Gucciardi. Qui c’è un laboratorio che racconta storie attraverso il legno. Tra il profumo della segatura e il suono costante degli strumenti, prende vita la passione di un artigiano che ha scelto di trasformare la tradizione in creatività. Oggi ti racconto la storia di Marco.
La mamma di Marco è originaria della borgata dove lui oggi vive. E’ vissuta in questo posto fino al matrimonio e poi si è trasferita a Verzuolo. Marco, però, sono ormai più di 16 anni che è tornato a vivere nella casa dei genitori in questa piccola borgata alpina. Ha deciso di restare qui anche quando ha messo su famiglia. Oggi vive con la sua compagna e il loro bimbo di 5 anni in questo piccolo borgo alpino.
Dopo aver studiato agraria, sceglie di imparare il mestiere di falegname e, come per tutti, inizia a lavorare in quel settore. Come poi, però, diventa un artigiano creativo e si trasforma in arte è una storia che parte da più lontano: con una passione d'infanzia.
“Ho sempre avuto un amore per i giocattoli di legno in movimento,” mi racconta “Tutto è iniziato quasi per gioco, circa otto anni fa, creando automata – piccoli marchingegni che, con una manovella, raccontano storie attraverso i loro movimenti.”
Ha iniziato a vendere le sue prime opere ai mercatini e nel frattempo si é evoluto sperimentando.
Il percorso non è stato privo di difficoltà. “I primi tentativi non sono andati benissimo,” ammette, “poi ci sono stati momenti in cui sembrava tutto funzionare, per poi tornare con i piedi per terra. Non è tutto oro quello che luccica, ma è proprio questo il bello del lavoro artigianale: trovare il valore in ciò che si fa trovando un proprio mercato e uno stile personale: unico e diverso da tutti”
Con il tempo, la sua passione si è evoluta nelle marionette, opere d’arte più complesse che sembrano sfidare la staticità del legno. Nel suo laboratorio ci sono pochi macchinari semplici, che lo aiutano a creare i suoi oggetti che però, fondamentalmente, necessitano di tanto lavoro manuale.
Il legno utilizzato proviene dai boschi circostanti o dagli scarti di falegnameria, in un’ottica di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. “Abbiamo iniziato con materiali riciclati, e in parte continuiamo così. Certo, a volte è complicato: il legno va tagliato e lavorato con attenzione. In base a ciò che creiamo e per chi lo facciamo scegliamo dei materiale e delle colorazioni adatte. Eravamo partiti utilizzando solo le colorazioni naturali del legno, poi però, ci siamo aperti anche al colore, con prodotti adatti anche ai bambini, utilizzando materiali atossici e certificati. Questo perché le cose colorate sono più attrattive, più approcciate.”
Le sue creazioni spaziano dai giocattoli per bambini alle marionette professionali, adatte anche al teatro di figura. Marco oggi realizza burattini su ordinazione, pezzi unici che finisco in teatri maneggiati da artisti. Il suo lavoro è sempre in evoluzione, perchè tutto viene venduto a fiere e mercati e la bancarella di Duende, Falegnameria Creativa, così si chiama questa attività, è colorata, accattivante e piena di meravigliosi giocattoli. Se vuoi scoprire di più guarda la pagina instagram https://www.instagram.com/duende_falegnameria_creativa
Questa bottega di montagna non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di resilienza e creatività. Una dimostrazione di come, anche nei momenti di incertezza, si possa scegliere di costruire qualcosa che racconti la bellezza della semplicità e della tradizione.
La sua storia, fatta di legno, cuore e storie animate, è un esempio di come le montagne possano essere non solo casa, ma anche ispirazione infinita.
Non sempre è facile capire il valore di un prodotto fatto artigianalmente, perché spesso il costo sembra elevato, ma il tempo e la qualità investiti richiedono riconoscimento, altrimenti i prodotti finiscono fuori mercato. Questo equilibrio tra qualità e sostenibilità economica è il cuore pulsante dell’attività artigianale.
Il sogno nel cassetto di Marco? Espandersi, osare, e creare oggetti ancora più complessi e particolari per dare vita a nuove storie raccontate con pezzi di legno. Un artista è così, la mente non si ferma mai e le mani creano costantemente.
L’artigianato, dunque, non è solo un mestiere, ma una vera e propria arte, un viaggio che porta a superare i propri limiti. È un incontro tra tradizione e innovazione, un dialogo continuo tra passato e futuro. E come dimostrano le voci di chi lo vive ogni giorno, l’artigianato è molto più che creare: è dare forma ai sogni.
Un’ultima curiosità. Perchè si chiama Duende? Questo nome ha diversi significati in spagnolo: vuol dire folletto, ma sta anche ad indicare la sensazione di benessere che si prova quando si fa quello che ci piace. In piemontese, forse, lo potremmo definire Güddu,
racchiude bene tutto ciò che questa piccola attività differente trasmette.
Incontrare Marco è stato un regalo. I miei occhi ed il mio cuore ancora un po’ fanciullesco sono rimasti incantati da quel piccolo meraviglioso mondo che mi ha mostrato in poche ore, e mi sono rivista bambina serena e felice.