La scrittrice e ricercatrice Fulvia Viola Barbero, appassionata di storia medievale e rinascimentale, ha tenuto ieri, domenica 18 maggio, a Martiniana Po un coinvolgente incontro intitolato “Sedurre il demonio – Natura le ha fatte streghe”, nell’ambito della rassegna culturale “Il tè culturale della domenica”, promossa dall’associazione Giovanni “Netu” Borgna.
Durante l’evento, la Barbero ha dialogato con il giornalista Osvaldo Bellino, presentando al numeroso e partecipe pubblico il suo ultimo romanzo storico, “La decima masca. 1495 Marchesato di Saluzzo: i processi alle streghe tra leggenda e storia” (Fusta Editore).
Il libro, che unisce rigore storico e suggestione narrativa, rievoca i processi alle streghe di fine Quattrocento, un periodo cruciale per la formazione dell’immaginario legato alla stregoneria in Europa.
La conferenza ha preso spunto da due elementi fondamentali che ispirano il titolo dell'incontro: la seduzione diabolica, che emerge nei documenti processuali del tardo Quattrocento, e la frase “natura le ha fatte streghe”, tratta da un celebre romanzo ottocentesco di Jules Michelet, simbolo della visione romantica e tragica della figura della strega.
L’autrice ha saputo condurre il pubblico in un viaggio affascinante, che dall’alto Medioevo ha toccato momenti chiave della storia della stregoneria fino a giungere alle celebri vicende delle streghe di Rifreddo, località della valle Po vicina a Martiniana.
Ha inoltre evidenziato come i processi del 1495 rappresentino uno snodo paradigmatico per comprendere l’evoluzione del concetto stesso di stregoneria. Nonostante la complessità dell’argomento, la scrittrice è riuscita a rendere accessibili temi storicamente densi, offrendo una sintesi fruibile anche per i non addetti ai lavori.
Come ha spiegato lei stessa: “La stregoneria è uno dei fenomeni più complessi da descrivere dal punto di vista storico, perché coinvolge molteplici variabili”. Eppure, l'interesse e l’attenzione del pubblico hanno dimostrato quanto il tema resti ancora oggi capace di stimolare riflessione e coinvolgimento.
Nella parte finale della conferenza, Barbero ha illustrato le motivazioni che portarono all’incriminazione di nove donne, indagate dall’inquisitore Vito dei Beggiami, dell’Ordine dei Predicatori del convento di San Domenico di Savigliano.
L’indagine prese avvio da un omicidio preterintenzionale, per poi sfociare in un processo intriso di elementi soprannaturali, tra confessioni estorte, sogni, leggende e apparizioni diaboliche.
Tra le nove protagoniste, si distingue l’enigmatica figura di Eloisa, donna bellissima dagli occhi violacei, della quale però non resta traccia nei verbali processuali. Tuttavia, tra le carte dell’inquisitore sopravvissute al tempo, emergono indizi criptici che alimentano il dubbio: Eloisa è solo leggenda o è davvero esistita?
L’incontro si è concluso con il “firmacopie” del libro e un momento conviviale con the e biscotti.