Il Tar respinge l'istanza cautelare presentata da un gruppo di cittadini per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della delibera di Giunta del Comune di Racconigi sul sottopasso ferroviario. Ora si attende l'udienza per la fase di merito con il giudizio definitivo, ma stando alle considerazioni della camera di consiglio dello scorso 29 aprile scorso l'esito non dovrebbe sorprendere.
Nell'ordinanza, infatti, viene riportato come da un'esame degli atti “parrebbe emergere sia l’inammissibilità del ricorso collettivo per la mancata dimostrazione dell’uniformità delle posizioni dei ricorrenti sia l’assenza di un concreto interesse al ricorso. Così come l’eccezione di irricevibilità del ricorso e quella di inammissibilità dell’intervento ad adiuvandum meritano di essere approfonditi nella successiva fase di merito”. Per intervento ad adiuvandum si intende l'atto depositato dal legale del sig. Reynaudo Luigi, presidente del Comitato dei cittadini “per un sottopasso sostenibile”.
Ma si aggiunge ancora “che, allo stato, i ricorrenti non hanno dimostrato la sussistenza di un pregiudizio grave e irreparabile derivante dalla mancata sospensione degli atti impugnati in quanto si sono limitati a evidenziare degli ipotetici problemi di staticità degli immobili connessi al progetto approvato nel 2022 ovvero delle criticità per gli esercizi commerciali interessate dal cantiere, che ben potrebbe essere oggetto di tutela per equivalente in caso di futuro accoglimento nel merito del ricorso, purché, ovviamente, venga dimostrato che le misure compensative poste in essere dall’amministrazione siano state concretamente inefficaci; che detti interessi, tra l’altro meramente ipotetici, appaiono recessivi rispetto alle esigenze di sicurezza connesse alla soppressione dei passaggi a livello;- che, pertanto, l’istanza cautelare dei ricorrenti non appare provvista del necessario requisito del periculum in mora, essenziale per il suo accoglimento;- di liquidare le spese della presente fase secondo il generale principio della soccombenza”.
Nel frattempo il 28 maggio si terrà l'udienza relativa all'ostensione della documentazione, con la possibilità di procedere ad eventuali integrazioni, che difficilmente cambierà la sentenza conclusiva.
Il caso passerà, quindi, in Consiglio di Stato, con cui si riapriranno i “giochi”. “L'ordinanza sarà, infatti, gravata d'appello – spiega l'avvocato Antonio Salerno, rappresentante legale del comitato di cittadini ricorrenti - per irregolarità che avrebbero contraddistinto la Camera di Consiglio, come l'errata composizione del collegio per l'incompatibilità di alcuni componenti a causa di un conflitto di interesse tra funzioni assolte”.
Intanto l'avvocato nelle scorse ore ha effettuato una segnalazione alla Procura, ai Carabinieri e all'Anac per alcune “stranezze” avvenute nel corso degli accessi agli atti in Comune.
“Abbiamo richiesto due perizie ambientali sul progetto depositato – spiega -. Ben venga il sottopasso, ma con le dovute verifiche preventive e in sicurezza”.
In una lettera ai media il presidente del comitato, Reynaudo Luigi, torna ad evidenziare i problemi reali, “la funzionalità – scrive - dei sottopassi ferroviari proposti da RFI e calati dall’altro entro un contesto urbano particolarmente delicato, i disagi che causeranno in fase di costruzione, la convenzione tra gli enti coinvolti contenente condizioni capestro per il Comune e l’inerzia dimostrata in questi anni dall’amministrazione rispetto a tutto questo. Sappiamo dell’esistenza di problemi di tipo tecnico che non consentono ancora l’approvazione del progetto esecutivo senza il quale la ditta appaltatrice non è autorizzata ad iniziare i lavori.
Nell’ultimo Consiglio comunale – continua - il sindaco ha ammesso obtorto collo che il Comune di Racconigi dovrà assumersi costi e responsabilità della gestione per la sorveglianza h24 del futuro sottopasso di via Caramagna; tuttavia, egli non ha saputo indicare i nuovi oneri che graveranno in perpetuo sui cittadini racconigesi. Sappiamo che, con l’amministrazione provinciale, sono in corso interlocuzioni per definire le modalità̀ di presa in carico da parte del Comune, ma il sindaco Oderda, nel biennio 2020/22, ha accettato la prima ed unica proposta progettuale di RFI senza fare alcuna analisi”.
Il sindaco Valerio Oderda: “In questa fase l'ordinanza è stata rigettata e anche i contenuti sono piuttosto forti, credo ci sia poco da aggiungere. Prendo atto – continua - che i ricorrenti dovranno pagare le spese processuali e che si respinge la sospensiva. Sono fiducioso nella giustizia e della correttezza e trasparenza del nostro agire. C'è un a parte di mondo che vuole portare avanti progetti, mentre altri li vogliono smontare. La gran parte dei cittadini non vede l'ora sia finita quest'opera. Tutte le richieste avanzate e le modifiche sono state accolte, eccetto quelle sulle dimensioni su cui non è possibile assecondarli. Mi sembra una posizione di singoli cittadini con singoli interessi, che non esprimono l'interesse collettivo. Diverso è per gli esercenti, che verranno indennizzati. Non accetto si dica che non se n'è parlato, è dal 2018 che se ne discute. Capisco che qualcuno può avere un interesse diverso, ma non è detto che valga per tanti o per tutti. Sono stati pubblicati elaborati e organizzati incontri pubblici. Da un esempio di buona amministrazione, che avrebbe potuto rappresentare questa situazione, a causa di una possibile rivalsa personale rischiamo di far passare un messaggio sbagliato. Abbiamo rispettato l'interesse collettivo attraverso lo sviluppo della città, ma soprattutto siamo partiti dai dati delle vittime e dal rischio antropico. Su 1400 passaggi a livello in Italia, noi rientriamo purtroppo nei primi 60 e in quel 5% dei passaggi a livello più a rischio per l'incidentalità, vogliamo che muoia qualcuno?”.