Si insedierà mercoledì 18 giugno il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano.
Alla presidenza Francesco Villois eletto lo scorso giovedì 5 giugno, al primo scrutinio, durante l’assemblea del Consiglio generale, l’organo di indirizzo della Fondazione composto da 11 membri designati da enti del territorio.
Villois, 71 anni, già manager della Ferrero, ex presidente dell’associazione ‘Amici dell’Ospedale Santissima Annunziata di Savigliano’ ed ex consigliere comunale nella maggioranza civica del sindaco Antonello Portera, torna in Fondazione dopo due precedenti mandati nel Consiglio di Amministrazione: il primo sotto la presidenza di Martino Grindatto dal 2014 al 2017 e il secondo con il presidente Sergio Soave fino al 2021.
Villois subentra quindi a Soave, che era stato alla guida dell’ente per otto anni.
“È una grande soddisfazione – dichiara Villois – e ringrazio il Consiglio generale della Fondazione per la fiducia. Gestire un’istituzione che affonda le sue radici nel Seicento e che ci ha lasciato un patrimonio non solo economico, ma anche di valori, è un onore e una responsabilità.
Il mio primo ringraziamento va proprio a coloro che mi hanno preceduto e che hanno lasciato una situazione solida, ben gestita”.
La Fondazione CRSavigliano possiede il 60% delle azioni della Banca CRSavigliano e attraverso i dividendi ricevuti finanzia progetti in ambito culturale, sanitario, sociale e scolastico nei comuni di Savigliano, Genola Marene e Monasterolo.
Il Consiglio di Amministrazione è stato completamente rinnovato, segnando un netto cambio di passo rispetto al passato.
Non sono stati riconfermati i consiglieri uscenti Genziana Soffientini e Gino Garzino, che avrebbero potuto proseguire per un ulteriore mandato, mentre Massimiliano Gosio e Lorenzo Mana hanno concluso il loro secondo mandato consecutivo, come previsto dallo Statuto, lasciando così spazio a una nuova squadra di amministratori.
Assieme al presidente Villois è quindi stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, completamente rinnovato. Ne fanno parte: Pietro Alasia,72 anni ingegnere meccanico, già manager della cartiera Burgo e membro uscente del Consiglio generale; Anna Barbero, 54 anni, avvocato specializzato in ricorsi alla Corte di Cassazione; Silvia Darò, 64 anni, pensionata, ex funzionaria della Banca CRSavigliano, Alberto Fissore, 50 anni geometra e libero professionista, già in Fondazione dal 2013 al 2020.
“È una squadra variegata – commenta Villois – composta da uomini e donne di comprovata esperienza. Sono davvero orgoglioso del gruppo con cui lavorerò: ognuno, per il proprio settore di competenza, potrà dare contributi preziosi. Va anche un plauso al Consiglio generale, che ha saputo analizzare 27 candidature (di cui 5 alla presidenza ndr) con serietà e chiarezza. È bastata una sola votazione per eleggere sia il presidente che il Comitato: segno di maturità e organizzazione”.
Il nuovo Cda entrerà ufficialmente mercoledì 18 giugno, ma Villois ha già in mente l’orizzonte del mandato, che durerà quattro anni.
“Lo Statuto sarà il nostro faro – spiega –. In esso è scritto che la Fondazione è una persona giuridica privata, con autonomia statutaria e gestionale: non è pubblica, ma gestisce un patrimonio pubblico. Il Consiglio generale, espressione del territorio, è sovrano. E i consiglieri non devono rispondere a chi li ha nominati, ma fare esclusivamente l’interesse della Fondazione”.
Sulle prerogative del suo ruolo, Villois è chiaro: “Il presidente non è un capo né un giocatore, ma un arbitro". Facendo sua una frase di Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione CRTorino che recita: "il presidente è un arbitro, non un attaccante". E io interpreterò esattamente così la mia funzione”.
Tra gli obiettivi principali del suo mandato, Villois cita la difesa e valorizzazione del patrimonio e una gestione efficace delle erogazioni: “Il nostro obiettivo non è solo distribuire contributi, ma sostenere progetti forti e condivisi. Eviteremo le erogazioni a pioggia: meglio sostenere iniziative prioritarie, anche stimolando sinergie tra le associazioni”.
Il sogno del neo presidente? “Aumentare le sinergie con le altre fondazioni del Piemonte – rivela Villois –. Quelle di Torino, Cuneo, Fossano e Saluzzo per sviluppare dei progetti comuni per rafforzare l’impatto delle azioni sul territorio”.
Infine, uno sguardo al passato e al futuro della Fondazione: “Abbiamo ereditato un patrimonio economico importante, ma anche una storia che parte dai Monti di pietà del Cinquecento e arriva alle Casse di risparmio nate nell’Ottocento. Oggi la nostra Banca è ancora radicata a livello locale, ed è uno strumento prezioso per sostenere famiglie, piccole imprese, commercio e agricoltura. Dobbiamo preservare questo modello, che restituisce utili alla comunità e stimolarlo per farlo crescere in modo responsabile”.














