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Attualità | 17 giugno 2025, 08:49

"Accoglienza e inclusione, ma anche rispetto delle regole. Spero che la sinistra cominci a guardare la realtà in modo pragmatico"

Riceviamo e pubblichiamo la nota di un lettore che interviene in merito alla replica, pubblicata negli scorsi giorni, sull'episodio avvenuto al parco della Resistenza dove una persona ha utilizzato la scatola di derivazione elettrica del monumento per ricaricare il cellulare

Il cellulare in ricarica

Il cellulare in ricarica

Non è passata inosservata la lettera di un cittadino cuneese che, negli scorsi giorni, ha raccontato al nostro giornale di visto una persona ricaricare il cellulare attaccandosi alla scatola elettrica posta dal monumento alla Resistenza (leggi. qui)

Un episodio che fa emergere opinioni differenti tra i cittadini, tra chi lo definisce un "atto di sopravvivenza" e chi, invece, segnala che in diversi altri luoghi è possibile fare la ricarica del cellulare gratuitamente. 

Di seguito pubblichiamo una lettera che ci arriva in replica alla nota "Chi si attacca a quella scatola non compie un atto di vandalismo, ma un atto di sopravvivenza".

*****

Buonasera, 

ho letto le due lettere di cuneesi che esprimono legittime posizioni su un piccolo problema. Diverse sensibilità e approcci diametralmente opposti. 

Non voglio commentare la prima lettera che non appartiene al mio modo di essere. Mi soffermerei sulla replica. Ho sempre votato a sinistra, molto tiepidamente invero, ma  inclusione, rispetto e tolleranza fanno parte del mio dna. Ma lo sono pure rispetto delle regole e civiltà.  Nello specifico non credo che l allaccio "abusivo" sia legittimo perché tutto è vero tranne che manchino punti per la ricarica del cellulare.  

Le fermate dei bus cittadini ne sono dotate, cosi come gli stralli delle bici al Rondò dei Telenti, a poca distanza dal "luogo del delitto". Non trovo le panchine della città poco accoglienti ed ogni caso mi pare che ci siano molti posti letto a disposizione dei bisognosi. 

Quello che mi ha colpito è la lunghissima lettera che se non letto fino alla fine io che sono affine mi domando che interesse avrà avuto nei confronti di chi liquida il problema con un "allora portali a casa tua".  

Quella lunga lettera è uno dei motivi per cui la mia idea di vita è destinata a perdere per i prossimi 100 anni. Vero accoglienza, vero inclusione, vero aiuto,  ma altrettanto vero rispetto delle più elementari regole del vivere comune.  Che il panino che le Giuseppine offrono a chiunque bussi alla loro porta possa non essere di gradimento ci sta, ma almeno lo butti in un cestino, non lo abbandoni mezzo mangiato sulle panchine di Viale degli Angeli.  

Spero che la sinistra cominci a guardare la realtà in modo pragmatico. Perché se è vero che dobbiamo aiutare che ne ha bisogno, è altrettanto vero che tu devi metterci anche del tuo, almeno rispettando le basi e se non lo fai ne paghi le conseguenze, come tutti. Altrimenti vinceranno sempre quelli con risposte semplicistiche ed inutili a problemi enormi. 

Cordialità.

lettera firmata

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