Il Piemonte continua a guidare l’eccellenza enologica italiana a livello mondiale. Lo conferma la nuova classifica dei fine wines 2025 pubblicata dal Liv-Ex, la principale piattaforma internazionale del mercato secondario, che ha preso in esame 332 etichette globali. L’Italia conquista un posto d’onore con 86 bottiglie in classifica, seconda solo alla Francia, e il cuore pulsante resta nelle colline di Barolo e Barbaresco.
Al vertice delle etichette italiane si colloca il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, riconosciuto come primo vino tricolore nella fascia più alta, accanto a giganti come Domaine de La Romanée-Conti. Dietro, il Piemonte si conferma protagonista assoluto con il Barbaresco Sorì San Lorenzo di Gaja, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche di Bruno Giacosa e il Barolo Monvigliero di Comm. G.B. Burlotto: etichette che hanno ormai un valore da investimento consolidato. A completare il quadro, i Barolo Ginestra Casa Maté e Gavarini Chiniera di Elio Grasso, oltre ai Barbaresco Riserva Muncagota e Ovello dei Produttori del Barbaresco, testimonianza di un tessuto produttivo diffuso e vitale.
Se il Piemonte guida la partita, la Toscana conferma la sua forza con nomi simbolo del vino italiano: dal Masseto (gruppo Frescobaldi) al Brunello di Montalcino Riserva di Biondi-Santi, dal Soldera Case Basse 100% Sangiovese al Lodovico di Tenuta di Biserno, fino al Matarocchio di Guado al Tasso (Antinori). In classifica compaiono anche altre etichette toscane di rilievo come il Vigna del Sorbo Gran Selezione di Fontodi, l’Oreno di Sette Ponti, l’I Sodi di San Niccolò di Castellare, il Siepi di Mazzei e il Sammarco di Castello dei Rampolla.
Complessivamente, l’Italia schiera 9 etichette nella prima fascia (le più prestigiose e costose), una nutrita presenza nella fascia intermedia tra 355 e 496 sterline a cassa (13 etichette, di cui molte piemontesi e toscane) e due etichette in quinta fascia tra 284 e 354 sterline: il Barolo Castiglione di Vietti e il Chianti Classico Badia a Passignano Gran Selezione di Antinori.
Guardando oltre i confini nazionali, dietro alla Francia – regina incontrastata grazie alla Borgogna – e all’Italia, la classifica registra 15 etichette statunitensi, 9 spagnole, 6 argentine, 3 cilene, 2 australiane, 2 neozelandesi, e una presenza ciascuno per Svizzera e Portogallo.
















