La provincia di Cuneo vive un momento di grande incertezza economica, facendo registrare una previsione con il segno negativo per il quarto trimestre del 2025.
Decisamente non consueto per la Granda. Eppure, per il secondo trimestre consecutivo, fa peggio delle altre province e della media regionale sul fronte della produzione e dei nuovi ordini.
E' l'export a preoccupare, come è stato evidenziato stamattina presso la sede di Confindustria Cuneo, dove sono stati presentati i dati che evidenziano la scarsa fiducia del settore manifatturiero della Granda rispetto al momento economico sociale internazionale.
Il presidente Mariano Costamagna, che ha commentato i dati assieme al direttore Giuliana Cirio, non ha comunque voluto abdicare al suo ottimismo e alla convinzione che la provincia abbia le capacità per uscirne e per crescere in qualità ed eccellenza. A testimoniarlo i dati sulla propensione all'investimento del settore manifatturiero e dei servizi, che restano positivi.
Ma la fiducia delle imprese segna comunque un - 9,5%, come ha sottolineato la dottoressa Elena Angaramo, responsabile del Centro Studi di Confindustria Cuneo. Tre mesi fa era al -1,3%. Il peggioramento è evidente. L'export, secondo le previsioni delle imprese, farà registrare un -12,9%, così come i nuovi ordini scenderanno di quasi un 11%.
In Granda tiene l'occupazione, così come gli investimenti e l'utilizzo delle risorse, che resta invariato al 77,2%.
Frenano i timori di rincari di prezzi, crescendo solo quelli relativi a Trasporti e logistica. La parola d'ordine resta però "incertezza".
Va meglio sul fronte servizi, con previsioni che fanno segnare dati positivi ma comunque più cauti rispetto allo scorso trimestre.
A commentare i dati anche Andrea Tronzano, assessore al bilancio, attività produttive, internazionalizzazione e attrazione investimenti della Regione Piemonte. Anche per Tronzano, al di là dell'attuale congiuntura, le prospettive sono positive. "Cuneo è abituata a dati diversi ed è quindi un po' agitata, ma lungimiranza degli imprenditori cuneesi sarà determinante, oltre che la loro qualità, per uscire rafforzati da questo periodo", ha detto, citando poi le misure messe in atto dalla Regione per sostenere le necessità dell'imprenditoria piemontese, dai bandi all'apertura verso nuovi mercati.
"Vogliamo tornare sul podio delle esportazioni", ha detto. Ricordando come uno dei fattori di maggior attrazione economica del Piemonte - e della provincia di Cuneo in particolare - sia la qualità della vita. Un fattore che ha anche un importante ritorno economico.














