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Attualità | 01 dicembre 2025, 15:11

"Perché non pensare a un gemellaggio tra Forchia e Roburent?"

Il consigliere Romolo Garavagno ripercorre il legame e la rete di solidarietà che lega i due comuni e la Diocesi di Sant’Agata dei Goti, retta dal vescovo ormeasco monsignor Ilario Roatta

Il municipio di Roburent

Il municipio di Roburent

Un legame profondo e storico quello che lega il Comune di Roburent con quello di Forchia, in provincia di Benevento, e la Diocesi di Sant’Agata dei Goti, retta dal vescovo ormeasco monsignor Ilario Roatta. 

Di seguito riceviamo e pubblichiamo l'intervento integrale che il consigliere Romolo Garavagno ha presentato nel corso dell'ultimo consiglio comunale.

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Nel 1980 il territorio della Campania fu tragicamente colpito da un terribile terremoto ed il sisma coinvolse pure Forchia ed Arpaia, nel territorio della diocesi di Sant’Agata, poste all’estremo nord della immensa area del terremoto e per questa ragione in pratica dimenticato dai soccorsi generali. Fui proprio io a sentire, inizialmente per curiosità,  il Presule, che fu mio Parroco a San Pietro di Mondovì Breo, conoscendo  di questa situazione e segnalandolo immediatamente al Comitato intercomunale per i soccorsi della Città di Mondovì, presieduto dall’assessore prof.sa Lucetta Billò. Mons. Roatta sollecitò un intervento a Forchia, per realizzare un locale adatto a consentire incontri di popolazione, per finalità di socializzazione, che non esisteva e se ne sentiva la necessità. All’interno del Comitato avevo la funzione di raccogliere adesioni economiche nei Comuni minori e rivoltomi prioritariamente al Sindaco Rinverdi Canova , che già tra i primi aveva disposto un cospicuo contributo al Comitato Prefettizio, e trovò modo di assegnare un ulteriore versamento, ma più utile fu la sua opera presso il Presidente della allora Cassa rurale di Pamparato, il dott. Mario Caramelli, che addirittura dispose di 25 milioni.  Grazie a un generale confluire di contributi da molti Comuni della nostra area, si potè affrontare la spesa per realizzare un appropriato prefabbricato che rispondesse alle attese. Per montarlo  si organizzò una squadra di monregalesi, in cui mi inserii,  e si montò. Per gli impianti elettrici pensò una altra squadra, coordinata dal prof. Nino Gasco, docente all’Ipsia “Garelli” nel corso degli elettricisti. Per il trasporto della pavimentazione provvide il Battaglione della Guardia di Finanza, allora comandata dal col. Faraò. Ci furono pure collaterali interventi per portare doni ai ragazzi e materiale necessario, con  l’intervento del comandante dei Vigili Urbano, comm. Bocanegra e il Vigile Raimondi, più volte autista per i  viaggi  anche del Sindaco Mondino, ma pure per i trasporti delle strutture prefabbricate con bilici gratuitamente forniti dell’azienda Filippi. Parallelamente al Comitato  intercomunale, la diocesi di Mondovì, tramite la POA, realizzò un opportuno villaggio di prefabbricati per le famiglie che necessitavano della ospitalità temporanea ed anche il montaggio fu attuato da squadre coordinate dal geom. Billò, capo dell’ufficio tecnico di Mondovì, sempre durante le ferie. Dal Presidente della Provincia, dott. Falco, pur se erano impegnati a San Gregorio magno  in provincia di Salerno, mi fu facilmente far assegnare un gruppo igienico, utilissimo per i bagni. A Forchia i rapporti furono mantenuti sempre stupendamente con il Vice sindaco Francesco Balzarano. E potemmo pure rispondere alle richieste di una insegnante di Montaldo Mondovì, la m.a Bessone, che operava a Caposele, in provincia di Avellino, per  ottenere giocattoli e materiale scolastico per i suoi allievi.

 Un cittadino onorario di Roburent, il prof. Francesco Franco, realizzò una acquaforte di grande effetti, dalla cui vendita si  ricavò un importante fondo ed inoltre servì come artistico ricordo per tutte le persone che parteciparono in vario modo alle operazioni.

La riconoscenza verso Roburent  del Vescovo e dell’Amministratore Comunale di Forchia, furono ampiamente espresse. Sia Balzarano come mons. Roatta furono da noi, come pure a Mondovì, a Carrù ed in altri Comuni che si erano dimostrati attenti alle esigenze dei terremotati.

Nei giorni scorsi il Sindaco di Forchia, Gerardo Perna Petrone, nel segnalarmi che Balzerano è salito in cielo , si è detto lieto di “aver rinnovato, a distanza di tanti anni, il ricordo del prezioso supporto offerto dalla comunità di Mondovì e dell’area cuneese in occasione del sisma del 1980.

Sebbene all’epoca non fossi ancora nato — essendo nato nel 1988 e avendo assunto la carica di Sindaco lo scorso anno — ho avuto modo di approfondire la storia di quei momenti grazie alle testimonianze raccolte nel corso del tempo, che confermano il valore del vostro intervento sul nostro territorio.

Nei prossimi giorni provvederò a contattarla telefonicamente , desiderando

altresì, manifestare la volontà dell’Amministrazione comunale di organizzare un momento istituzionale di incontro e commemorazione, al fine di rinnovare e valorizzare il legame tra Forchia e la comunità  del monregalese e di esprimere la gratitudine della nostra cittadinanza per l’impegno profuso all’epoca.”

Perché non pensare ad un gemellaggio o qualcosa di simile.?

Romolo Garavagno , consigliere comunale

redazione

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