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Agricoltura | 11 dicembre 2025, 14:11

UNESCO, Coldiretti Cuneo: "La cucina italiana spinge l'export al record di 73 miliardi"

Nada: "È un’occasione importante per promuovere la grande cucina del nostro territorio e quindi anche la nostra agricoltura e del sistema del turismo enogastronomico, che vede la presenza significativa della rete degli agriturismi di Terranostra–Campagna Amica”

Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo

Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo

Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio UNESCO rappresenta una straordinaria opportunità di crescita economica per il Paese, a partire dall’export, che nel 2025 raggiungerà la cifra record di 73 miliardi di euro, nonostante dazi USA, tensioni internazionali e blocchi commerciali. È quanto emerge da una proiezione Coldiretti su dati Istat, diffusa in occasione dell’Assemblea nazionale di Coldiretti, a cui è presente il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

Nei primi nove mesi dell’anno l’agroalimentare nazionale ha registrato una crescita del 6% sui mercati globali, con l’obiettivo di consolidare e possibilmente aumentare ulteriormente questo risultato entro fine anno. Un risultato importante anche dal punto di vista della crescita del Paese. Secondo un’indagine Coldiretti/Censis, il 94% degli italiani ritiene che il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio UNESCO sia un’opportunità di sviluppo per l’economia italiana e per l’Italia in generale.

“L’iscrizione UNESCO dà alla nostra cucina ciò che si è conquistata sul campo da tempo, con una sorta di certificazione di alto profilo di cui non potranno che beneficiare filiera e territori coinvolti. È un’occasione importante per promuovere la grande cucina del nostro territorio e quindi anche la nostra agricoltura e del sistema del turismo enogastronomico, che vede la presenza significativa della rete degli agriturismi di Terranostra–Campagna Amica”, dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.

“Il riconoscimento è importante anche per fare chiarezza rispetto alla proliferazione dell’italian sounding, con oltre un italiano su due, il 53%, che all’estero si ritrova abitualmente a tavola pietanze e prodotti tricolori taroccati, fatti con ingredienti o procedure che non hanno nulla a che fare con la vera tradizione culinaria nazionale”, aggiunge Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo.

cs

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