Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio UNESCO rappresenta una straordinaria opportunità di crescita economica per il Paese, a partire dall’export, che nel 2025 raggiungerà la cifra record di 73 miliardi di euro, nonostante dazi USA, tensioni internazionali e blocchi commerciali. È quanto emerge da una proiezione Coldiretti su dati Istat, diffusa in occasione dell’Assemblea nazionale di Coldiretti, a cui è presente il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Nei primi nove mesi dell’anno l’agroalimentare nazionale ha registrato una crescita del 6% sui mercati globali, con l’obiettivo di consolidare e possibilmente aumentare ulteriormente questo risultato entro fine anno. Un risultato importante anche dal punto di vista della crescita del Paese. Secondo un’indagine Coldiretti/Censis, il 94% degli italiani ritiene che il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio UNESCO sia un’opportunità di sviluppo per l’economia italiana e per l’Italia in generale.
“L’iscrizione UNESCO dà alla nostra cucina ciò che si è conquistata sul campo da tempo, con una sorta di certificazione di alto profilo di cui non potranno che beneficiare filiera e territori coinvolti. È un’occasione importante per promuovere la grande cucina del nostro territorio e quindi anche la nostra agricoltura e del sistema del turismo enogastronomico, che vede la presenza significativa della rete degli agriturismi di Terranostra–Campagna Amica”, dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“Il riconoscimento è importante anche per fare chiarezza rispetto alla proliferazione dell’italian sounding, con oltre un italiano su due, il 53%, che all’estero si ritrova abitualmente a tavola pietanze e prodotti tricolori taroccati, fatti con ingredienti o procedure che non hanno nulla a che fare con la vera tradizione culinaria nazionale”, aggiunge Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo.














