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Saluzzese | 27 marzo 2015, 12:28

Al Don Bosco di Saluzzo una commedia di Eduardo De Filippo recitata per buona parte... in piemontese

Si tratta di “Sogno di una notte di mezza sbornia” ed è in programma sabato 28 marzo, alle 21

I Pass'Attori

I Pass'Attori

Per il 2015 “I Pass’Attori”, la compagnia filodrammatica di Passatore di Cuneo, ha scelto di mettere in scena la commedia “Sogno di una notte di mezza sbornia” di Eduardo De Filippo, doveroso omaggio al grande artista napoletano a 30 anni dalla sua scomparsa.

Una rappresentazione particolare perché recitata, forse per la prima volta, per buona parte in lingua piemontese.

Non fatevi comunque ingannare dal titolo. Non si tratta della parodia della famosa opera di Shakespeare. L’argomento è tutt’altra cosa.

Qui si parla di sogni raccontati e numeri giocati al lotto, di piccoli furti domestici e vincite improvvise, di abbracci tra fidanzati e litigi coniugali, dell’eterna disputa tra padroni e servitù e infine, di una continua altalena tra la vita e la morte. In scena, in una casa modesta, tra gli attori troneggia un busto di gesso raffigurante Dante Alighieri.

Andrà in scena alle 21 di sabato 28 marzo, al Teatro Don Bosco di via Donaudi, a Saluzzo Antonio, il protagonista, racconta a tutti il suo sogno premonitore. I sogni son desideri che a volte si realizzano, in questo caso con una vincita di trecento milioni (di fine anni ’60) che fanno dei Pautassi una famiglia milionaria. Ma Antonio non può essere felice della vincita perché il risvolto della premonizione è che quei numeri giocati al lotto rappresentano, oltre ai milioni, la data della sua morte. Proprio come gli ha detto il busto di Dante. La paura di morire lo accompagna quindi fino al terzo atto, tra la gioia e la malcelata ipocrisia della famiglia che troppo in fretta si abitua alla nuova vita da nababbi.

Negli ultimi versi della poesia “Fantasia” di Eduardo c’è questa frase: “… poi tiene un orologio compiacente, con sessanta minuti d’allegria, e in mezzo al quadrante legge “fantasia”, e fa TA’-TI’-TA’-TI’, non fa TI’-TA’.” Sono proprio gli orologi che la fanno da protagonisti nelle ultime battute della commedia. Come nella vita reale nessuno segna la stessa ora. Antonio festeggia lo scampato pericolo, ma … Come finirà? Un modo diverso e originale di ribadire un’antica morale: “I soldi (da soli) non fanno mai la felicità!”.

Lo spettacolo è a disposizione per essere replicato in altri saloni o teatri.

Per contatti: ipassattori@yahoo.it

W.A.

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