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Attualità | 25 marzo 2011, 09:58

I lavoratori della CDM di Villanovetta vedono la "loro" azienda morire a poco a poco

Gli operai, una quarantina, vivono da tempo una situazione di stallo e di incertezza rispetto al loro futuro lavorativo

Il presidio davanti al cancello della CDM

Il presidio davanti al cancello della CDM

Continua il presidio politico davanti ai cancelli dell’azienda CDM di Villanovetta da parte degli operai che stanno vivendo, da due anni a questa parte, una situazione che sta diventando insostenibile.

“Ci stanno cannibalizzando l’azienda – spiega un operaio davanti al cancello –, sta sparendo tutto e nessuno ci dice dove vengono portati i macchinari”.

Dall’interno dell’edificio stanno smontando anche le cabine elettriche, una perdita gravissima per il lavoro degli operai che vedranno, ulteriormente, diminuita la loro possibilità di lavorare.

“Qui bisogna tutelare il lavoratore – spiega l’ultimo RSU dell’azienda Valerio Chiapello –. E’ vero che c’è chi va in pensione o, per lo meno, è vicino al pensionamento, ma per i giovani come facciamo?”.

Un grido di appello, insomma, da parte dei lavoratori che si sentono abbandonati al proprio destino senza nessuno che prenda le loro parti e li difenda.

“Siamo circa 40 famiglie che non sanno più dove sbattere la testa – interviene un altro operaio –. Qualcuno che lavora c’è ma poca roba, stiamo aspettando il TFR e le tredicesime del 2009. Intanto le bollette a casa continuano ad arrivare e quelle siamo obbligati a pagarle puntualmente”.

Sembrava, pochi giorni fa, che la situazione andasse verso un miglioramento con lo sblocco, da parte della Regione Piemonte, dei fondi destinati agli operai, ma i soldi non sono mai arrivati a destinazione e gli operai si lamentano: “Vogliamo sapere questi fondi che fine abbiano fatto, li stiamo aspettando da mesi!”

E’, comunque, fissata per il 19 aprile l’udienza che farà (si spera) chiarezza sul futuro dell’azienda; si capirà infatti, sotto quale impresa sia la CDM e a chi si dovrà far riferimento, se alla “Group” o alla “Paper Group”.

“La cassa integrazione è coperta fino ad agosto, ma è da tre mesi che non prendiamo un euro – continua Valerio Chiapello –. Ma se la Group fallirà rischiamo, seriamente, di rimanere senza ammortizzatori sociali e sarebbe la rovina per noi”.

Scade la prossima settimana, infatti, il termine ultimo per il concordato: “Se il concordato verrà accettato dovremmo stabilire il ruolo del personale nell’accordo. Se verrà rifiutato e la Group fallirà resteremo completamente al buio”.

Una situazione, dunque, critica per i lavoratori, i quali lanciano un disperato appello: “Speriamo che qualcuno ci aiuti, anche tra le istituzioni del territorio – conclude Valerio Chiapello –. Non possiamo più aspettare perché la situazione è già diventata gravissima e sembra senza ritorno. Chiediamo almeno un sussidio mensile perché di aria non si vive”.

 

Andrea Rubiolo

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