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Al Direttore | 01 agosto 2012, 09:15

Onorevole: “Persona che è degno di onore, di stima e di rispetto”. Ma in politica è davvero così?

L'analisi di un lettore sull'etimologia della parola e sulla difficile situazione morale in cui versa il Paese

Onorevole: “Persona che è degno di onore, di  stima e di rispetto”. Ma in politica è davvero così?

Oggi dopo almeno 60 anni ho compiuto un gesto molto in uso nella mia età giovanile e,  rispolverando un vecchio e oggi trascurato “Dizionario”,  sono andato alla ricerca  del significato di una  parolina che oggi riempie, nel bene e nel male, pagine di giornali. La parolina cercata  è “Onorevole”  e la definizione riportata dal  vocabolario è la seguente: “persona che è degno di onore, di  stima e di rispetto” e continua affermando che è un appellativo che spetta ai Parlamentari.

Io,  come molti italiani , seguo le notizie sui  quotidiani o  alla Tv e sovente, con amici o conoscenti, disserto sulla situazione nazionale. Personalmente credo che nell’ultimo decennio i Parlamentari in carica abbiano affondato la nazione “Italia” e, quando la situazione è diventata per loro insostenibile, hanno scaricato l’irrisolvibile situazione, sulle spalle di un governo  “Tecnico”. 

Oggi questi Parlamentari pontificano, in modo scriteriato, sull’operato del  “Governo Monti” e, pretenderebbero che i “Tecnici”, in 8 mesi, avessero ricreato quel relativo benessere che loro hanno depauperato nell’arco di un ventennio.. I miracoli non esistono!

Dopo le premesse vengo al dunque e, facendo pieno riferimento al vocabolario mi chiedo:  negli oltre  900 Parlamentari,  esistono figure che si attanagliano alla definizione? Penso di No. Tutti quanti, dopo aver affondato la barca, se fossero degni di “onore, stima e rispetto” se ne sarebbero andati a casa e, cosa sgradevole, non farebbero manfrine per essere rieletti. Nessuno, dopo il procurato guasto nazionale, voleva tagliarsi i privilegi, le diversificate retribuzioni, il vitalizio e le molteplici agevolazioni da loro  instaurate e, per tacitare il “popolino”, hanno votato alcune ridicole ed inconsistenti diminuzioni.

Oggi il taglio del 50% dei  Parlamentari  è lettera morta  ed è in atto la “guerra” per il varo della  legge elettorale,  “tutti” vogliono conservare la poltrona. Nell’ambito Parlamentare non si svolgono ragionamenti sensati ma, un forte ed inconcludente cicaleccio simile a quello delle antiche  “Lavandaie”, con una differenza, le “Lavandaie” in un momento di allegria cantavano in coro, oggi i Parlamentari non  solo non conoscono l’arte del coro, ma stonano.

Io e milioni di italiani attendono che i troppi Parlamentari, rispolverando il significato di “onore, stima e rispetto” rapidamente risolvano le comiche ed inconcludenti diatribe fra i Partiti,  e noi tutti speriamo, nella diminuzione di coloro che mettono le mani nel “barattolo della marmellata” e poi ululano  “attacco della Magistratura”  quando vengono scoperti.

Secondo un personale giudizio, gli attuali Parlamentari, hanno intenzione con le prossime  elezioni  di costituire un Governo che lontano  dal rigore Montiano,  distrugga  quanto da Lui impostato e, cosa peggiore, non sarà credibile all’estero

Conscio delle opinioni espresse,  io e certamente milioni di votanti, non ci presenteremo alle urne e, il gruppo formato dagli  “astenuti, schede bianche e nulle”, risulterà il maggiore e più  consistente partito italiano.

L.  Garro, Cuneo

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