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Al Direttore | 31 luglio 2014, 08:10

Con il consueto rifiuto la Giunta prepara ai mantesi una stangata di IMU e TASI

Lo sostengono i consiglieri comunali Upm Livio Berardo, Eva Ellena, Patrizio Bono, Andrea Vineis

Il municipio di Manta

Il municipio di Manta

Riceviamo e pubblichiamo

Il 28 luglio si è tenuto a Manta il Consiglio comunale richiesto dalla minoranza. Dopo la seduta di insediamento dell’11 giugno il sindaco non aveva nessuna intenzione di riunire il Consiglio prima di settembre: è stato costretto a farlo perché l'art. 10 dello Statuto comunale recita: “La convocazione del consiglio e l'ordine del giorno degli argomenti da trattare è effettuata dal sindaco di sua iniziativa o su richiesta di almeno un quinto dei consiglieri; in tal caso la riunione deve tenersi entro 20 giorni e devono essere inseriti all'ordine del giorno gli argomenti proposti, purché di competenza consiliare”.

Visibilmente disinteressato ai problemi dei cittadini, Guasti ha gestito la seduta senza svolgere alcun intervento e cercando di evitare che anche i “suoi” intervenissero. La vicenda più grottesca si è consumata di fronte alla proposta della minoranza Upm di istituire come in tutti i comuni civili le commissioni consiliari di lavoro. Ovunque le commissioni sono considerate uno strumento di partecipazione, di confronto, di approfondimento e di preparazione alle sedute: in queste settimane sarebbe fondamentale ad esempio discutere a fondo il bilancio comunale e come gestire le tasse collegate: IMU, TARI, TASI, addizionale IRPEF.

Il gruppo Upm aveva formalmente presentato una mozione per formare le commissioni, come peraltro previsto da un Regolamento del 2006. Concluso l’intervento illustrativo, il sindaco non ha dato la parola né a sé né ad alcuno dei suoi, ma ha messo immediatamente in votazione la mozione: la maggioranza ha bocciato la proposta di istituire le commissioni senza uno straccio di motivazione.

Questo comportamento non offende tanto i consiglieri di minoranza quanto le istituzioni e la democrazia, che a quanto pare non stanno a cuore a nessun esponente della lista di centrodestra che amministra Manta. Lo slogan “Manta di tutti, Manta per tutti”, sbandierato in campagna elettorale, è stato nascosto in un cassetto per fare posto ad una concezione del potere che può riassumersi nella formula “Non disturbate il manovratore, che, essendo onnisciente, risolverà ogni problema”.

Sul tema del bilancio e delle tasse l’assessore, dopo un primo tentativo di latitanza, non ha potuto sottrarsi a un minimo confronto, se non altro perché pochi giorni prima era andato a Radio24 a denunciare come il governo abbia tagliato al comune di Manta 375 mila euro di trasferimenti su poco più di 500 mila, rendendo problematica la stesura del bilancio. Il vittimismo con cui la Giunta cerca di coprire la prossima stangata che affibbierà ai cittadini mantesi è artificioso.

Nel 2013 i trasferimenti dello Stato erano stati particolarmente corposi, perché erano stati versati oltre 270 mila euro per compensare i mancati introiti dell’IMU sulla prima casa. Ma si sapeva che sarebbero stati validi solo per un anno. Dunque l’unico “imprevisto” è rappresentato dal venir meno di 100 mila euro, che dovranno essere coperti fondamentalmente con la TASI. In realtà questo bisogno nasce da una serie di imprudenze commesse dalla Giunta Guasti, dall’assunzione di tre dipendenti in più (assunzioni mascherate dietro l’esodo del Maero), mentre i governi che si sono succeduti in Italia negli ultimi anni avevano dato ai comuni la direttiva (giusta o sbagliata che fosse) di non aumentare il personale, anzi di ridurlo, al pagamento del mutuo per le nuove scuole elementari ben prima che i lavori partissero, a tutta una serie di promesse disseminate con faciloneria in vista delle elezioni.

Dal canto suo l’Upm ha indicato alcuni principi da seguire nel reperimento delle risorse finanziarie: equità e progressività, copertura del costo dei servizi, attenzione per le fasce più deboli di reddito (cassintegrati, disoccupati, esodati). E dunque addizionale IRPEF applicata secondo scaglioni e non con aliquota unica, come è adesso, esenzione o riduzione della tassa rifiuti per i redditi al di sotto di un determinato indice ISEE, riduzione per particolari utenze non domestiche in caso dimostrato (dati del Consorzio alla mano) di consumi inferiori a quanto previsto dalle tabelle, scaglionamento delle aliquote IMU su più tipologie in luogo delle poche oggi previste e riduzione delle aliquote per fare posto alla TASI, detrazione per la prima casa per ciò che riguarda la TASI sulla falsariga della vecchia detrazione IMU ecc.

L’assessore al bilancio, dopo aver giustificato il suo exploit radiofonico senza che gli fosse venuto in mente di informare il Consiglio comunale, ha affermato che avrebbe tante cose da dire in merito, ma si è presto bloccato. Analogamente l’assessore all’agricoltura, di fronte alle proposte dell’Upm di migliorare la qualità dell’accoglienza dei 4 migranti (4 un numero che converrebbe a comuni come Castellar o Pagno e non a uno grande come Manta) con corsi di formazione o il loro utilizzo in lavori socialmente utili o al servizio di privati ha aperto bocca solo per sollevare ogni sorta di difficoltà burocratiche. Di solito gli assessori sono fatti per risolvere i problemi. O no?

I consiglieri comunali Upm: Livio Berardo, Eva Ellena, Patrizio Bono, Andrea Vineis

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