Si torna a parlare di Fondazione CRC ed in particolare della sua vittoria contro Benigni (ex addetto stampa della fondazione stessa) e contro il senatore Giuseppe Menardi.
La Fondazione, lo ricordiamo, ha infatti vinto la causa civile − intentata dalla Fondazione stessa, dal suo Presidente Ezio Falco e dall’allora Direttore Generale Fulvio Molinengo – nei confronti dell’Associazione 19 Marzo (Presidente Carlo Benigni, Segretario Ugo Sturlese, altri soci fondatori Giancarlo Bemer, Antonello Allocco, Mariano Rabino, Paolo Tomatis) e del periodico Il Corso (Direttore l’ex senatore Giuseppe Menardi).
La sentenza del Tribunale Ordinario di Cuneo, rilevando la natura diffamatoria del manifesto, apparso nell’aprile 2012, e del relativo articolo, pubblicato sul periodico Il Corso − che accusavano il Presidente Falco di aver ricevuto denari in occasione dell’appalto dell’ex Sala Contrattazioni, con la connivenza del Direttore Generale Molinengo −, l’uso insinuante delle parole, la regolarità della procedura di aggiudicazione dell’appalto e il diligente e compiuto adempimento dei doveri da parte di Molinengo, ha condannato l’Associazione 19 Marzo e il periodico Il Corso al risarcimento del danno arrecato per un ammontare di 45 mila euro e al pagamento delle spese processuali sostenute dagli attori.
In aggiunta, gli imputati sono stati condannati alla pubblicazione, per una volta sola ed entro dicembre 2014, dell’intestazione e del dispositivo della sentenza su La Guida e sull’edizione locale e nazionale de La Stampa. Dopo aver rilevato che i legali rappresentanti delle associazioni condannate non hanno proceduto a pubblicare, entro la fine del 2014, la sentenza sui sopra citati giornali, come previsto dalla sentenza stessa, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha deciso di far pubblicare a proprie spese, tra venerdì 16 e domenica 18 gennaio 2015, le citate inserzioni, sostenendo il relativo costo.
Per quanto riguarda i costi di pubblicazione della sentenza, così come i risarcimenti – 45 mila euro – e le spese processuali riconosciute dal Tribunale di Cuneo e poste a carico dei soccombenti, la Fondazione si adopererà per il loro recupero, mediante intimazione di pagamento e ricorso, qualora necessario, alle vie legali.
“Constatiamo come le persone che negli ultimi cinque anni si sono erette a paladini della legalità − promuovendo una lunga campagna diffamatoria nei confronti della Fondazione CRC, del suoPresidente e dell’allora Direttore Generale − non abbiano ritenuto necessario assolvere agli obblighi sanciti dalla sentenza del Tribunale di Cuneo” commenta il Presidente della Fondazione CRC, Ezio Falco.













