Da decenni via Umberto Pedrini a Revello vive una situazione a dir poco paradossale che ha sempre impedito di giungere ad una sistemazione della stessa, soprattutto per mezzo di asfaltatura, così che i residenti a tutt’oggi affrontano quotidiani disagi, specie quando piove parecchio, allorché si trovano costretti ad improvvisare gimkane, su auto o motocicli, tra fango e pozzanghere anche molto estese. Le foto che pubblichiamo a corredo di queste righe, scattate nel giugno scorso dopo appena mezza giornata di pioggia battente, “parlano” più di mille parole.
Uno stato di cose che non trova paragone pressoché in nessun’altra via del concentrico.
Con una delibera del Consiglio Comunale del luglio 2002, venne approvato l’accorpamento della via al demanio stradale, che avrebbe dovuto preludere al tanto agognato intervento di manutenzione, tanto più auspicabile se si tiene conto che gli oneri di urbanizzazione furono, a loro tempo, interamente corrisposti.
Purtroppo, la delibera è rimasta, nel corso degli anni, lettera morta. Raccontano i residenti che più da vicino hanno seguito quest’autentica odissea amministrativa, che inizialmente vi furono problemi con le trascrizioni di alcune successioni mortis causa, poi sistemate seppur dopo anni, mentre nel frattempo sono subentrate iscrizioni ipotecarie per le quali potrebbe sussistere la concreta possibilità di ottenere la restrizione, mediante richiesta formale da parte del Comune, trattandosi di iscrizioni effettuate su particelle di sito stradale.
Sono le motivazioni in base alle quali Maria Maddalena Isoardi, Marco Forno (lista civica “Revello guardiamo al futuro”) e Paolo Costa e Franca Ribodetto (lista civica “Revello Viva”), tutti consiglieri comunali d’opposizione, hanno chiesto per iscritto mercoledì scorso al sindaco “di conoscere quali siano gli intendimenti dell’Amministrazione al riguardo, così da poter concretamente operare per porre fine a questa disdicevole situazione la quale, a tutti gli effetti, fa sì che, da decenni ormai, vi siano dei revellesi che si sentono di ‘serie B’ rispetto al resto dei loro concittadini”.














