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Al Direttore | 01 aprile 2015, 12:47

Sanità: una nostra lettrice chiede più attenzione al territorio

Nella lettera firmata, la lettrice si interroga sull'effettiva realizzazione dello slogan "Più territorio, meno Ospedale" di Fulvio Moirano

Sanità: una nostra lettrice chiede più attenzione al territorio

Gentile Direttore,

abbiamo letto tutti, su vari organi di stampa, che il dottor Fulvio Moirano afferma categoricamente come oggi, nel settore della Sanità, si debba puntare "più sul territorio, meno sull'Ospedale", auspicando un'integrazione fra Sanità e Socio-assistenza, mantenendo i servizi sanitari di base il più possibile vicini al territorio, anche quelli in cui la popolazione è notoriamente poca.

In teoria, nulla da eccepire. Ma non si fa alcun accenno all'emergenza, che nel setore significa ovviamente rischio per la vita.

In casi di emergenza, nei Pronto Soccorso, i tempi di percorrenza prevaricano la densità di popolazione residenziale (specie se sui piedi dell’Ospedale di Ceva, fra due Statali e un’Autostrada, transitano circa 300.000 utenze giornaliere); del resto i nuovi standard per la rete ospedaliera prevedono di avviare primariamente i network “tempo dipendenti” per l’emergenza (infarto, traumi, ictus) ignorando però le emergenze ostetriche (distacco della placenta, parto anticipato e altre).

Cosa dice in merito il dottor Moirano? Il Pronto Soccorso di Ceva non dovrebbe essere potenziato e messo in condizioni di sopperire a tutte le emergenze? Se i locali ci sono, il problema è la mancanza di personale?

Credo sia inutile sciacquarsi la bocca con affermazioni tipo “equa distribuzione territoriale e dipartimentalizzazione dei servizi”: gli utenti devono sapere che in caso di gravi conseguenze, per mancato intervento ai responsabili sono stati fatti presenti i rischi di un accentramento di emergenza, che lascia scoperta la maggior parte del territorio cuneese.

Insomma, una querela per omissione di soccorso ci potrebbe anche stare!

Grazie per l'attenzione,

Angela Michelis

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