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Attualità | 09 gennaio 2016, 11:08

#controcorrente: l’assessore del Comune di Cuneo, Paola Olivero, potrebbe rischiare di essere “silurata” come Gabriella Roseo che l’ha preceduta in Giunta?

Dopo pochi mesi di lavoro già alcuni contrasti con il sindaco Borgna e la maggioranza, anche se lei ha le “protezioni” politiche capaci di “salvarla” dai tonfi improvvisi

Paola Olivero

Paola Olivero

Comune di Cuneo. L’assessore Paola Olivero scaricata come l’ex collega di Giunta Gabriella Roseo? Probabilmente no, ma gli ultimi episodi qualche riflessione la meritano.

La Roseo, persona dal carattere “difficile” e non sempre così pronta al dialogo con le controparti, però decisa e convinta fino in fondo delle proprie idee, si è occupata, per quasi tre anni, soprattutto del settore Attività Produttive. Alcune sue proposte sull’utilizzo di via Roma pedonale e le contrapposizioni con i commercianti e, in particolare, con gli ambulanti del mercato, per l’uso, il martedì, della stessa strada, le sono costate care.

La maggioranza al governo della città e il sindaco, Federico Borgna, che è il capo della squadra, hanno difeso le sue scelte fino al giorno prima del “licenziamento”. Poi, improvvisamente, e in maniera anche poco corretta, l’hanno “buttata a mare”. La revoca dell’incarico è avvenuta con un decreto del 18 febbraio 2015 attraverso poche, “sibilline” parole: “Con rammarico, il Sindaco ha dovuto constatare il venir meno dei presupposti che avevano accompagnato la nomina dell’Assessore Roseo Gabriella e l’impossibilità di proseguire in modo proficuo il relativo rapporto fiduciario”. Lei, arrivando dal gruppo dei Democratici per Cuneo, usciti dal Pd nel periodo pre-elettorale delle Comunali 2012, non aveva “protezioni” politiche forti e si è trovata per strada.

Nel rimpasto, dal 24 marzo 2015 è entrata in Giunta (insieme a Gabriella Aragno), Paola Olivero, che ha ereditato dalla Roseo le Manifestazioni: prima inserite nelle voci Turismo, Marketing e Valorizzazione del Territorio. Inoltre, il primo cittadino le ha aggiunto la delega della Polizia Municipale. Il nuovo assessore ha incassato un grande successo con il Festival del Sorriso, coordinando l’iniziativa tra pubblico e privato (la Fiera del Marrone era già praticamente delineata a livello organizzativo), però, nonostante l’impegno, non è riuscita a costruire quel Capodanno unico della città a cui teneva molto. Tutto ciò per alcuni meccanismi interni alla Giunta: pare, infatti, che la competenza dell’iniziativa sia, senza un minimo di logica, a carico dell’assessorato per i Servizi Educativi e Scolastici e le Politiche Giovanili. Di conseguenza, la Olivero, pur provando a cercare un dialogo all’interno del team Borgna e tra chi allestiva gli eventi, si è trovata in posizione minoritaria. Ma non è finita qui.

Il 30 dicembre 2015 è giunto, anche questo improvviso e inaspettato, il “siluramento” della comandante della Polizia Municipale, Stefania Bosio, con la quale l’assessore ha sempre detto di coltivare buoni rapporti seppure non facili da gestire. Quindi? Azione imposta dal suo “capo” e dalla sua maggioranza? Potrebbe essere. In pochi mesi, la Olivero, ha subito dovuto ingoiare due “rospi”. Il futuro? Per restare in sella, inghiottire altri smacchi, oppure avvalersi del “paracadute” in modo da far sentire la propria voce.

Perché la Olivero le “protezioni” politiche ce le ha eccome. Proviene, infatti, dal gruppo “Crescere Insieme”, alle elezioni del 2012 strettamente alleato dell’Udc, poi smarcatosi nel giugno 2014, ma con tre consiglieri presenti sui banchi del governo cittadino e, di conseguenza, lista di “peso” della giunta Borgna. Però non solo, in quanto è sostenuta dal consigliere di amministrazione della Fondazione Crt, ispiratore dell’Associazione Insieme e con l’ambizione di diventare presidente della Fondazione Crc, il tributarista Giandomenico Genta, e dall’ex presidente della Provincia, Giovanni Quaglia: uomo sempre influente nella politica della “Granda” e non solo.

Per cui, i primi mesi della Olivero non sono proprio partiti così bene, i contrasti ci sono già stati e lei, se non intervengono gli uomini “guida”, potrebbe anche rischiare. Probabilmente Borgna, con alcune donne della sua Giunta, proprio lui che ne ha volute di più rispetto ai mandati amministrativi del passato, ha delle difficoltà. Forse non gli danno ragione come vorrebbe.


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