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Attualità | 10 marzo 2016, 17:05

Le Acli cuneesi vanno al congresso provinciale

Il viceministro Olivero, che ne è stato presidente nazionale: “Continuate a costruire solidarietà e comunità”

Le Acli cuneesi vanno al congresso provinciale

Domenica 13 marzo è in programma, a partire dalle 9 e durante il pomeriggio, nel Seminario vescovile di Cuneo, il Congresso provinciale delle Acli, che ha per tema: “Niente paura. Con le Acli attraversiamo il cambiamento”. Al 31 dicembre 2015, nella “Granda”  erano attivi 153 circoli, con 38.000 tesserati. Numeri consistenti che danno l’idea di una realtà associativa presente in modo capillare sul territorio e in grado di fornire un supporto sociale molto importante al servizio dell’intera comunità.

“L’appuntamento - dice l’attuale presidente Giuseppe Andreis - è molto sentito, in quanto segnerà le nostre linee politiche, culturali e operative per i prossimi quattro anni e deciderà la nuova dirigenza, che si assumerà il compito di portarle avanti nel rispetto degli ideali e dei valori fondanti dell’Associazione”. 

Al congresso parteciperà anche il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, che delle Acli provinciali è stato presidente dal 1997 al 2004, poi vicepresidente nazionale dal 2004 al 2006 e presidente nazionale dal 2006 al 2012, prima di essere eletto senatore nel 2013. 

Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta ancora adesso per lei l’Associazione della quale ha ricoperto la guida? Le Acli sono una grande Associazione, che sa organizzare l’impegno solidaristico,  l’animazione sociale e cristiana delle nostre comunità, la voglia di partecipazione civica. Il mio legame rimane solido non solo perché l’Associazione è stata la mia casa per oltre vent'anni, ma anche per i tanti amici aclisti che ogni giorno mi aiutano, mi spronano e talvolta anche mi criticano, come è giusto, ma sempre con affetto e stima. Le Acli rappresentano un punto di riferimento per chi vuole lavorare a costruire una società coesa partendo dal basso, dalle nostre comunità e dai tanti cittadini responsabili e solidali che le animano”.

Qual è il futuro dell’associazionismo in Italia e nella provincia di Cuneo?  “Sono in corso profondi cambiamenti nella società civile e senza dubbio anche l’associazionismo deve cambiare, assumendo forme organizzative capaci di venire incontro ai nuovi bisogni sociali. Proprio in questi mesi si sta approvando un’importante riforma legislativa del Terzo Settore, da me lungamente auspicata quando ero portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore. Può essere l’occasione per la ripresa di slancio di una realtà fondamentale del Paese, che nella nostra provincia è molto radicata e coinvolge quasi un cittadino su quattro in attività di volontariato, nell’animazione dei Circoli e delle Pro loco, nella donazione del sangue e nella protezione civile. Tanti settori differenti ma un unico segno distintivo: la solidarietà e la voglia di mettersi in gioco nell’interesse della comunità”.

c.s.

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