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Eventi | 12 luglio 2016, 14:58

Saluzzo, si è chiuso il tour più alto d’Europa delle mitiche utilitarie di Fantozzi

Una quindicina di bianchinisti del club Bianchina Italia alla guida delle “piccole di lusso con le code posteriori” sono saliti al santuario di Sant’Anna di Vinadio. Il tour cuneese è partito da Fossano

Saluzzo, le bianchine in salita al Castello

Saluzzo, le bianchine in salita al Castello

 Scenografico posteggio in salita al Castello per una quindicina di mitiche utilitarie, le “piccole di lusso” in stile americano, nate nel ‘57 a Desio, la macchina identificata dal grande pubblico come l’auto del ragionier Fantozzi, su cui cade la lavatrice la notte di Capodanno.

A Saluzzo, hanno concluso il loro raduno “La bianchina…sempre più in alto” dopo essere partite da Fossano ( hotel Dama) ed essere salite al santuario più elevato d’Europa, quello di San’Anna di Vinadio, a 2035 metri. Il promotore dell’iniziativa, Giorgio Giraudo (titolare della Mg srl di Fossano) da trent’anni  "bianchinista", coordinatore nel Cuneese per il "Bianchina club Italia" racconta che tutte le utilitarie hanno raggiunto la meta (27 km in un’ora partendo da Demonte) e l’unica ad aver fatto ricorso al carro attrezzi che seguiva la carovana, è stata un’autovettura moderna.

Le auto sono giunte da varie città d’Italia: Caserta, Padova, Arezzo, Modena, Torino, Latina, Fossano, Trieste, Genova, portando sulla strada  tutti i modelli di fabbrica, dalla trasformabile, alla Cabriolet, alla Panoramica, alla Berlina 4 posti.

Della macchina, messa in produzione tra il '57 e il 1969, i bianchinisti amano raccontare la storia, frutto di un matrimonio produttivo a tre, tra Gianni Agnelli, Leopoldo Pirelli e Giuseppe Bianchi che l'11 gennaio del 1955 diedero vita all’l'Autobianchi.

Nello stabilimento di Desio si costruirono le utilitarie “premium “ degli italiani, le piccole auto di lusso per le quali la Fiat forniva la base meccanica della 500, l'azienda Bianchi assemblava la carrozzeria su pneumatici forniti da Pirelli.

Se la classe operaia aveva già le autovetture d’ elezione, la 500 e la 600 e la classe dirigente guidava la 1100, mancava una macchina che rappresentasse la classe dei ragionieri o la macchina della domenica. Ed ecco allora la bianchina, la piccola con le code posteriori, in perfetto stile americano.

il raduno del Bianchina club Italia, che quest’anno compie 20 anni, svoltosi dall’8 al 10 luglio, seguendo un po’ la tappa dell’ultimo Giro d’Italia nel Cuneese, dopo l’alta quota, ha fatto riposare i motori a Saluzzo, per una visita ai beni d’arte della città, tra i quali la Castiglia e dove le utilitarie “premium” degli italiani si sono inserite perfettamente nel contesto architettonico del centro storico, facendosi ammirare. 

 

Vilma Brignone

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