Continuano a giungere reazioni politiche in merito alla questione dei controlli commissionati dal sindaco di Brossasco Marcello Nova alla cooperativa “Giocolegno” dopo le rimostranze di uno dei soci, Valter Tonda, in merito all’affidamento degli appalti dei lavori pubblici.
Dopo l’infuocato ed affollato Consiglio comunale di sabato scorso e la lettera dei consiglieri di maggioranza che ancora appoggiano il sindaco Nova, a tornare sulla questione il capogruppo d’opposizione Paolo Amorisco.
“I consiglieri di maggioranza superstiti – ha detto il consigliere di minoranza - con una nota protocollata al comune e in seguito diffusa agli organi di stampa hanno preso le distanze dal sindaco Nova per la sua denuncia nei confronti della cooperativa Giocolegno”.
“Il primo aspetto da evidenziare – continua - è che questa lettera non è stata letta nell’affollatissimo consiglio comunale di sabato 30 luglio, bensì ne è solo stata annunciata la presenza. Con molti brossaschesi al consiglio, quella sarebbe stata la sede ideale per poter esporre le loro considerazioni, ma invece hanno preferito evitare di guardare negli occhi i brossaschesi e comunicare la loro discutibile posizione solo alla stampa”.
Che poi aggiunge: “Questo evidenzia uno scarso rispetto del Consiglio comunale che, loro malgrado, è l’organo più importante e rappresentativo del paese e, soprattutto, uno scarso rispetto dei cittadini. Ma oltre questo è necessario puntualizzare alcuni aspetti”.
Poi, l’opposizione cerca di smontare la tesi che con il commissariamento l’attività del Comune sarebbe paralizzata: “Il commissariamento di un comune è una prassi alla quale si ricorre in caso di decadenza del consiglio comunale. Il commissario è un funzionario dello Stato di altissimo profilo (normalmente un vice-prefetto) che subentra e sostituisce tutti gli organi delle amministrazioni decadute (Sindaco, Giunta e Consiglio comunale).
Non corrisponde al vero che, in caso di commissariamento, non verrebbero erogati contributi alle associazioni, che l’attività amministrativa verrebbe bloccata. Inoltre il commissariamento durerebbe pochi mesi, fino alla prima data utile per le elezioni, quindi si tratterebbe di 6 o 7 mesi al massimo”.
“Di questa lettera – conclude Amorisco - l’unico contenuto vero è che questi consiglieri vogliono rimanere attaccati alla poltrona, giustificando di fatto un sindaco che agisce deliberatamente contro una azienda del paese e insinuando nella popolazione allarmi ingiustificati.
Nessuna attività del comune verrà sospesa o rimandata, non ci saranno problemi di nessun genere. Spero che gli abitanti di Brossasco leggano queste righe per capire la realtà dei fatti e che continuino, a spiegarli a quei pochi che ancora si ostinano a non voler capire”.













