/ Al Direttore

Che tempo fa

Al Direttore | 01 ottobre 2016, 13:48

Se ne è andato Bruno, ex centralinista del Comune di Cuneo: l'affettuoso ricordo di un suo collega

Riceviamo e pubblichiamo

Se ne è andato Bruno, ex centralinista del Comune di Cuneo: l'affettuoso ricordo di un suo collega

Ieri pomeriggio venerdì 30 settembre nella Chiesa di Santa Maria a Cuneo è stato celebrato il funerale di un "oscuro" ex centralinista del Comune di Cuneo. In mezzo a tante notizie di decessi illustri la morte dell'oscuro centralinista non fa notizia; in verità Bruno Busano, questo il suo nome, "oscuro" non lo era affatto, almeno per i suoi ex colleghi.

Lo conobbi nel lontano 1970 quando io, non ancora ventenne, entrai a lavorare al Comune di Cuneo. Il suo centralino si trovava a destra nell'androne di ingresso del Palazzo Municipale; Bruno era accessibile a tutti i colleghi che passavano a salutarlo. Bastava affacciarsi e dire ciao e Lui riconosceva immediatamente la voce, sì perché Bruno era un non vedente dalla nascita, i suoi occhi non avevano mai visto nulla del mondo che lo circondava, non avevano mai visto i visi dei suoi colleghi ma il suo cuore e la sua sensibilità gli permettevano molto di più di quanto fosse permesso a noi "normali".

Se c'era una persona che amava la vita quella era Bruno; per tutti aveva una battuta, una parola buona; consolava, trasmetteva allegria a chiunque ne avesse bisogno; alzava il telefono e riconosceva immediatamente la voce di chi chiamava e la battuta, se era in confidenza, era in agguato. In tanti scendevano, magari durante la pausa caffè, per farsi raccontare l'ultima barzelletta, magari anche un po' sconcia, che metteva di buon umore. 

Faceva umorismo anche con la sua disabilità; sovente mi diceva "Ciao Franco ci vediamo e se io non ti vedo chiamami tu perché sono distratto".

Era anche un grande musicista; con il suo organo, con la sua fisarmonica suonava qualunque genere musicale; una volta a casa sua mi gratificò dell'esecuzione con la sua fisarmonica della Rapsody in Blu di Gershwin che adoro; quando finì, avevo le lacrime agli occhi. Negli anni 50/60 suonò nell'Orchestra Radiofonica diretta da Gorni Kramer ma, come mi disse, lasciò perché preferiva essere un impiegato che suonava per passione.

Era tanto che non lo incontravo ma il mio affetto per lui era sempre lo stesso.

Vorrei tornare al funerale di oggi per rimarcare una cosa: dei suoi ex colleghi eravamo presenti in cinque; vorrei solo dire ai tanti altri che non c'erano che Bruno meritava che ad accompagnarlo all'ultimo viaggio fossero molti di più, quantomeno per la riconoscenza che meritava per aver dispensato tanta umanità ed allegria.

Ma fa niente, io c'ero e l'ho salutato commuovendomi. 

Ciao Bruno, mi mancherai. Franco Alpigiano"

rg

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium