Nelle settimane successive all'alluvione di giovedì 24 novembre la popolazione valtanarina ha fornito una nuova, straordinaria prova di caparbietà, accantonando l'arrendevolezza e lo sconforto dettati dalla tragicità del momento e cercando di risollevarsi nel più breve tempo possibile.
Così, dopo il treno storico a vapore dell'8 dicembre, che, malgrado i danni subìti dalla ferrovia, ha ugualmente viaggiato su una porzione dei binari della Ceva-Ormea, giunge da Bagnasco un'altra notizia meravigliosa: il presepe vivente si farà.
La tradizionale rappresentazione della Natività si terrà nelle serate del 24, 26 e 27 dicembre, quando le luci pubbliche di via Basteris e delle piazze Santa Margherita e Sant'Antonio si spegneranno per lasciare spazio al calore di torce e bracieri e ai canti natalizi della corale locale.
Saranno circa 200 i figuranti che, a partire dalle 20, faranno rivivere i seguenti antichi mestieri: calzolaio, muratore, oste, locandiere, pescatore, ceramista, stagnino, fabbro, mugnaio, panettiere, pastore, falegname, mercante, mercante di animali, arrotino, pittore, restauratore, fassinaro, decoratore, caldarrostaio. Non mancheranno, inoltre, i bazar, le scuole, le tisanerie, le vecchie filande e le scuole di musica.
Gli attori sono prevalentemente uomini, donne e bambini originari di Bagnasco o dei paesi limitrofi: per conoscere la loro esatta dislocazione all'interno del presepe vivente, consultare la mappa pubblicata al fondo dell'articolo.
La rappresentazione bagnaschese è da sempre meta di numerose famiglie. Ogni anno, infatti, in queste tre sere il paese si popola di "personaggi" che più di tanti altri sanno attirare l'attenzione dei più piccoli: nello specifico, si tratta di capre, pecore, galline, cavalli, mucche, buoi e asini.
Per i bambini fino ai 13 anni d'età l'ingresso è gratuito, mentre per gli adulti il prezzo d'accesso è di 5 euro. Il ricavato dei tre appuntamenti sarà parzialmente destinato alla realizzazione di alcune opere post alluvione.













